L’intervento di Sergio Santoro ai microfoni di calciomercato.it in onda sul canale Twitch di TV PLAY sul caso Juventus. Ecco quanto riferito dall’ex Presidente della Corte Federale.
Il prossimo impegno di campionato contro l’Atalanta rappresenterà una tappa importante del percorso della Roma di José Mourinho. Dybala e compagni, reduci dalla fantastica rimonta attuata contro il Feyenoord, valso l’accesso alle semifinali di Europa League, vogliono lanciare un altro messaggio importante alla concorrenza. Strappare un posto tra le prime quattro rappresenterebbe una pietra miliare dell’edificio che passo dopo passo i giallorossi stanno costruendo.
Tuttavia la questione legata alla restituzione dei 15 punti in classifica alla Juventus potrebbe ricoprire un ruolo decisivo. La sentenza del Collegio di Garanzia del Coni, valsa il rinvio a giudizio del club bianconero, al momento ha fatto sì che i 15 punti inizialmente tolti alla Juve, le siano stati restituiti. Lo scenario, però, non è stato ancora delineato in tutti i suoi aspetti. L’accusa, infatti, dopo l’ufficializzazione della motivazione della sentenza, potrà chiedere una nuova penalizzazione, laddove ad essere contestato fosse ancora una volta l’articolo 4.
Caso Juventus, le parole di Sergio Santoro a TV PLAY
Sulla questione è intervenuto Sergio Santoro, ex giudice ed ex Presidente della Corte Federale. Santoro, intervenuto nel corso della diretta di calciomercato.it in onda sul canale Twitch di Tv PLAY, si è espresso in maniera categorica sui possibili sviluppi della vicenda: “Non potranno mai essere ridati i 15 punti di penalizzazione, ci sarà una decurtazione ma non è detto che sia relativa a questo campionato. Per la Juventus non è un illecito sportivo quello commesso, non ci sono ancora le motivazioni della sentenza e si può discutere di questo dispositivo.
I punti di penalizzazione sarebbero tanti, spesso da Presidente della Corte Federale ho confermato sentenze in casi simili.”
Santoro ha poi continuato: “Potrebbero essere anche confermati i 15 punti. Quando un dirigente commette atti illeciti che non sono di immediato vantaggio, ci può essere una non responsabilità del club. La responsabilità può essere anche del singolo. prima era un totem”.