L’allenatore della Roma ha parlato alla vigilia della sfida di Europa League con il Feyenoord, valida per i quarti di finale
Domani la Roma scende in campo contro il Feyenoord per quella che in questo momento è la partita più importante della stagione. I giallorossi, infatti, vogliono andare avanti in Europa League e per farlo devono battere gli olandesi, già sfidati a maggio dello scorso anno. È impossibile non nominare quella partita, che ha permesso ai giallorossi di alzare nel cielo di Tirana la coppa della Conference League.
La partita sarà di sicuro molto difficile e i biancorossi non faranno sconti a nessuno, visto l’esito dell’ultimo scontro. Si preannuncia una partita dai toni accesi lì Rotterdam, come preannunciato già dalle decisioni di chiudere la trasferta. Una scelta che ha fatto discutere non poco entrambe le tifoserie, ma necessaria, visto il comportamento dei tifosi olandesi. L’ultima volta che sono stati a Roma, infatti, hanno danneggiato in modo serio la Fontana della Barcaccia di Piazza di Spagna, con delle microlesioni difficili da sanare.
Per evitare ulteriori disordini il Governo italiano ha deciso di bloccare la trasferta ai tifosi del Feyenoord. Di contro, la polizia di Rotterdam ha vietato ai romanisti di partire, con una decisone sembrata più una ripicca che una scelta per mantenere l’ordine. Clima subito teso, quindi, con i sostenitori dei biancorossi che nella gara contro l’Ajax hanno dato vita a una coreografia da brividi, colpendo anche Klaassen con un accendino che gli ha provocato una ferita in testa.
In vista della partita, come obbligo imposto dalla Uefa, Mourinho sta parlando ai giornalisti presenti in conferenza stampa. Di solito, prima delle partite infrasettimanali il portoghese non parla, ma in questo caso si tratta di un’imposizione dell’organo calcistico europeo a cui lo Special One deve sottostare.
Roma e Feyenoord sono due grandi squadre. Con Smalling è stata trovata l’intesa, può essere un tassello per il suo futuro?
“È ufficiale Smalling? Se così sarà sarà ottimo per Smalling e per la Roma. Per lui perché ha trovato una consistenza che non aveva in passato. Per la squadra perché è un giocatore che ha giocato molto bene negli ultimi due anni. Io sono io e Smalling è Smalling, non c’è niente da vedere. Per domani non lo so. Il Feyenoord è più forte in campionato, i numeri sono obiettivi e loro sono più forti un campionato. Saranno campioni tra qualche settimana. Quando sei migliore significa che segni più delle altre e loro lo fanno. Noi non siamo i più forti d’Italia, né d’Europa League. Possiamo vincere, ma non siamo i più forti. Giochiamo con quello che abbiamo: l’equilibrio. Domani sarà difficile sapere cosa sarà”.
Una delle parole chiave per le prossime partite può essere “staffetta”, anche all’interno della partita stessa?
“Penso partita per partita. Io gioco con la squadra migliore, chi è in panchina è sempre pronto per giovare. Il lavoro che facciamo +è per avere tutti disponibili, anche i giocatori sanno chi sarà titolare e chi no. Tutti sanno chi giocherà. Fare i cambi automatici al minuto non è il nostro modo di gestire le cose. Anche durante la partita cerchiamo di analizzare chi si trova meglio. Anche a Torino ho visto che Dybala mi ha guardato e ho capito che era il momento di cambiare. La gestione al facciamo come squadra e non io come allenatore”.
Pellegrini a Torino.
“Contiunua a essere un giocatore importante. È stato in panchina in base al lavoro che ha fatto e non ha fatto. Per me non cambia nulla, però. Se lo scorso anno è stato più incisivo lo vedremo a fine stagione. Il meglio di Lorenzo deve ancora arrivare”.
Come stanno gli attaccanti?
“Benissimo. Sono diventati padri, Tammy per la prima volta, Andrea per la seconda. Sono due ragazzi felici e io lo sono di averli. Magari domani non giocheranno di nuovo, ma saranno comunque felici come lo sarò io”.
In cosa è migliorato il Feyenoord?
“Non sono capace di pensare al Feyenoord e a Tirana. Sembra che per voi sia permanente e che lo sia per loro. Ogni giorno quando arrivo a Trigoria è la Conference League e mi fa ricordare che abbiamo giocato contro di loro, ma è passata”.
La preoccupa le caratteristiche della squadra?
“Certo, siamo umili come lo sono io. analizziamo gli avversari nel dettaglio e cerchiamo di ridurre le imprevedibilità e lo facciamo con umiltà. Sono un’ottima squadra, non si trovano difetti e punti deboli. Sono forti. Fanno molti gol anche grazie alla qualità dei giocatori, sanno palleggiare e giocare aggressivi. Noi abbiamo eliminato il Salisburgo e il Real Sociedad, ma sono bravi”.
Cosa intendi che il campionato olandese è specifico
“Ho già perso una volta contro il Feyenoord. Conosci lo stadio? Può essere una bolgia, l’ambiente aggressivo. Mi dispiace che i tifosi non possano venire qui. Non ci sono problemi”.
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