Roma, telenovela Cassano-Mourinho e nuova replica. Dopo il tormentone Livaja, l’ex Inter e Real Madrid continua a controbattere: ennesimo annuncio.
Le parole riferite a Cassano da parte di José Mourinho nei meandri dello Stadio Olimpico Grande Torino hanno avuto un’eco mediatica devastante in questi ultimi giorni. Al termine di una partita importantissima ai fini della lotta Champions, infatti, il mister della Roma ha toccato un argomento ben lungi da quanto accaduto sul terreno di gioco, decidendo di commentare le posizioni di un Cassano che tante volte, nel corso dei recenti mesi, ha preso di mira il portoghese e il suo modus operandi.
Una risposta, la sua, in pieno stile Mourinho, contraddistinta da una caustica e istrionica capacità mediatica in grado di toccare, con fini e calibrate parole, i punti più importanti e smascherare con la propria immensa grandezza le non sempre ben ponderate analisi dell’ex giocatore di Inter e Roma, tra le tante. Dopo una prima replica sulle storie Instagram e sul proprio profilo ufficiale, Cassano è tornato sull’argomento, così pronunciandosi alla Bobo Tv.
Su Livaja.”Posso giurare su chi volete che in 18 anni di carriera non sono mai arrivato alle mani. Ho insultato presidenti, giocatori e dirigenti, assumendomi le mie responsabilità ma senza mai arrivare le mani. L’ho già detto sui social. Quando sono andato a Roma è perché ho sempre visto il calcio come passione e divertimento: chiedesse a Totti, De Rossi o Conti quanto ho reso felici i tifosi della Roma. Può vincere ciò che vuole a Roma ma non mi interessa: sta facendo fare delle figuracce oscene, con espulsioni, litigi, giocatori insultati ed espulsi“.
Sul gioco espresso dalle sue squadre. “Ha vinto tutto ciò che si potesse all’Inter ma a me non interessa di vittorie e trofei. Ha vinto giocando in modo osceno, deve capire che è scarso come allenatore. Può fare l’illusionista di serpenti e gettare fumo solo a chi non è esperto. I non stupidi hanno capito che è un allenatore scarso, è rimasto a 30 anni fa, mettendo il pullman davanti alla porta. Gioca in modo orribile e ha avuto la fortuna di allenare grandi giocatori“.
Cassano-Mourinho, nuova risposta alla Bobo Tv
Tra i punti salienti della risposta di Mourinho figura certamente quella relativa alla giacca di Cassano, cifra di un suo ricordo in una città alla quale l’attaccante ha dato pochissimo in termini calcistici.
Su quest’ultimo punto, così la replica di Cassano. “A Madrid non avevo solo la giacca ma anche due orologi, diversi anelli e dei capelli vergognosi. Non ero in forma, mi chiamavano ‘El Gordito’ ma il fatto che mi abbiano preso a 23 anni significa che ero davvero un fenomeno. Sono andato lì e ho fatto malissimo per colpe mie mentre a te hanno mandato via perché facevi un calcio orribile. Ovunque tu vada, anche nel caso di Sampdoria-Inter con le manette, fai sempre cinema, aizzando i tifosi. Non sai parlare di calcio, parli di tutto tranne che di calcio mentre io posso spiegarti ciò che vuoi.”
Su Sacchi, Guardiola e Michels: “Non ho vinto niente ma sono stato un grande calciatore e posso dire la mia, ho sempre giocato per la passione della gente. Sacchi ha cambiato il calcio, vincendo 8 titoli ed è stato un rivoluzionario. Non sarai nemmeno la punta della scarpa di Guardiola e nomino lui come Sacchi e Michels perché questi hanno vinto meno di te ma hanno lasciato una scia indimenticabile. Quando smetterai, sarai dimenticato da tutti in tre giorni, non lascerai nulla. Ciò che resterà saranno litigi e dubbi, come hai fatto dopo la partita con il Torino quando hai detto quella frase sulla penalizzazione della Juventus“.
La chiosa sull’uomo e l’anti-calcio Mourinho. “Non hai mai valorizzato alcun giocatore. Sei scarso, prendi esempio da allenatori quali Spalletti o De Zerbi che fanno un calcio meraviglioso. Sono contento di non aver vinto nulla ma di aver lasciato qualcosa ovunque abbia giocato. Sai dove ti devi mettere i trofei? Non lo dico ma mi hai capito. Io non ho mai parlato male dell’uomo Mourinho. Continuerò a criticarlo da un unto di vista calcistico, siccome io lavoro e dico il mio pensiero. Quando vedo le sue squadre, mi vergogno della sua posizione perché le sue squadre sono l’anti-calcio”.