Cassano, nuova risposta a Mourinho e coinvolgimento anche di Pep Guardiola. Continua la dialettica (adesso monodirezionale) dopo le parole del mister della Roma.
Da tanto, ormai, si parla di José, inarrivabile catalizzatore di discussioni e critiche grazie ad una capacità che lo rendono unico nel suo genere. Istrionismo e bravura dialettica lo hanno infatti consacrato in queste decadi sull’olimpo dei migliori allenatori del mondo, anche in termini di comunicazione, oltre che di trofei alzati.
Lo si è capito subito anche a Roma, quando la sua presentazione alla piazza fu corroborata di richiami calcistici del passato più e meno recente ma anche di allusioni alla storia dell’antico Impero, frutto di una cultura, non solo calcistica, da lui sovente palesata anche in altri momenti.
Profondità e dignità intellettuale del portoghese sono infatti emerse in tanti altri luoghi come, ad esempio, nelle interviste rilasciate al Cardinal Tolentino e sovente in grado di toccare punti molto profondi non solo relativi al mondo sportivo. Tornando al presente, queste innate qualità hanno contraddistinto anche la nascita di una sorta di dialettica con Antonio Cassano, spesso distintosi per critiche opinabili e partitiche nei confronti dell’allenatore della Roma.
Cassano non si ‘arrende’, nuova risposta a Mourinho: coinvolto anche Guardiola
José, dal proprio canto, ha sempre preferito tacere su queste e altre posizioni maturate dall’esterno nei confronti del suo operato. Al termine della gara vinta con il Torino di Juric, il mister della Roma ha però finalmente proferito parola su Cassano, sciorinando tutte le proprie qualità di cui detto e, di fatto, palesando signorilmente e finemente il proprio dissenso rispetto alle opinioni dell’ex Roma e Inter.
Allusioni ad una carriera non proprio brillante e ad aneddoti di spogliatoio hanno infiammato ‘Fantantonio’, la cui prima risposta è arrivata nella giornata di Pasquetta sulle proprie storie Instagram. Sullo stesso social, ha poi pubblicato un video in cui ha speso nuove parole in merito, tirando in ballo anche Guardiola.
“La Roma può vincere o perdere ma non fanno mai tre passaggi. Dopo il gol di Dybala è finita la partita, hanno difeso benissimo come detto anche da Juric. Non fanno calcio e hanno messo tre pullman davanti alla porta. Fa il fenomeno ma di fenomeno c’è solo Guardiola. Vorrebbe esserlo ma non ci riuscirà mai, nemmeno nei sogni. Fa giocare la Roma in questo malo modo, pur essendo una squadra forte. Sono vent’anni che gioca in questo modo”.