Roma, incontro Friedkin-Mourinho e ingerenza Pinto. Le rispettive posizioni sembrano ormai chiarissime.
Nel corso di questo biennio di Special One abbiamo evidenziato sovente l’importanza di una presenza così nobile in panchina e, al contempo, la necessità che quest’ultima venisse supportata da un modus operandi societario basato sulle comuni vedute e su un rispetto e un’onestà reciproche che permettessero di creare il giusto sostrato ai fini di una crescita e una rinascita dopo le tante difficoltà della gestione societaria precedente.
Il primo anno di José all’ombra del Colosseo ha certamente permesso di portare i propri frutti, con l’apposizione di un trofeo europeo in una bacheca rimasta chiusa per più di una decade e che sin dal primo momento i Friedkin, seppur con la consapevolezza di dover rispettare limiti e paletti, hanno cercato di impinguare.
Non è stato certamente compito semplice e, anzi, come ammesso dallo stesso Mourinho a Tirana, il trionfo in Conference League avrebbe dovuto rappresentare il punto di partenza di un iter che permettesse alla squadra e alla dimensione Roma tutta di crescere nel nome e sotto l’egida di un titano quale José.
Al netto della delicatezza del momento attuale, in casa Roma è stato possibile raccogliere importanti frutti, Tirana a parte. Questo a partire da una compattezza e una vicinanza alla squadra mai mancate nemmeno in passato ma in questa parentesi certamente incoraggiate dalla speranza che il carisma e la saggezza di un personaggio come Mourinho infonde anche ad una piazza incline ai facili entusiasmi e alle non meno repentine ‘depressioni’.
Come più volte evidenziato, diviene fondamentale la gestione di questo momento delicato, da affrontare con la consapevolezza di aver sbagliato diverse volte ma di aver al contempo dimostrato importanti margini di crescita nonché punti di forza ai quali affidarsi per ripartire dopo la sosta. A generare una certa attenzione, poi, sono le possibili ripercussioni finali sul rapporto tra la società e Mourinho, circa le quali si è esposto in queste ore Ilario Di Giovambattista di Radio Radio.
Il più volte reclamato incontro con i Friedkin potrebbe concretizzarsi già in questi giorni di sosta, con la presenza di Tiago Pinto. Ciò che si segnala è un gap di vedute tra le componenti, con la società che ritiene di aver consegnato a Mourinho una compagine forte e assolutamente in grado di centrare la Champions, a differenza di un allenatore che ha già palesato in diverse circostanze di avere maturato una visione diversa.
Entrambi, sempre secondo la stessa fonte, si guardano intorno. Per un futuro ancora da decifrare ma che non deve far dimenticare di un presente che ha ancora tantissimo da offrire.
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