Conte al posto di Mou e due big ceduti, Zazzaroni fa tutti i nomi

Roma, sentenza Mourinho-Conte e doppio addio in casa giallorossa. “Andranno via entrambi”, ecco l’annuncio completo.

Il grande errore che la dimensione capitolina tutta dovrà essere brava a evitare riguarda l’imbattersi in una depressione calcistica che troppe volte, nel passato più e meno recente, si è abbattuta su una piazza desiderosa di vittorie e soddisfazioni. La formula Mourinho ha certamente avuto il suo peso da questo punto di vista, permettendo di assistere ad un entusiasmo continuo e in grado di non essere mai lenito, nemmeno nei momenti di maggiore difficoltà.

Roma
José Mourinho – asromalive.it

Un punto certamente a favore della Roma e del suo allenatore, ambedue, reciprocamente, attesi adesso dal seguire un iter che conduca verso gli obiettivi stagionali rimasti e prefissati a inizio campionato. La Coppa Italia resta un nemmeno troppo lontano rammarico e rimpianto, certamente acuito dai diversi passi falsi compiuti nell’arco di quest’ultimo mese che hanno impedito di approfittare veementemente dei diversi stop delle competitors giallorosse.

Come dicevamo, però, i recenti episodi di campo non devono far perdere fiducia ed entusiasmo, anche dopo la seconda sconfitta stagionale contro la Lazio di Sarri, seppur rappresentante una nota dolente di una stagione che ha però ancora tanto da offrire. Dopo la pausa si penserà al campionato e all’Europa League, consciamente rispetto ai propri limiti ma anche rispetto a quei valori e a quei punti di forza che non vanno in alcun modo ignorati o sottovalutati.

Roma, doppio addio e  ipotesi Conte al posto di Mourinho: la sentenza di Zazzaroni parla chiaro

Come sovente evidenziato, poi, a fine anno si trarranno conclusioni legate agli obiettivi raggiunti e, a differenza dello scorso anno, con la consapevolezza di poter assistere anche a importanti cambiamenti, dal sapore semi-rivoluzionario. Se a fine stagione, dodici mesi fa, alcune presenze sembravano indiscutibili, non poche novità potrebbero contraddistinguere la prossima estate.

Roma
Ivan Zazzaroni – asromalive.it

Come noto, la presenza futura di Mourinho in panchina non è resa certa nemmeno da quell’anno di contratto che lo lega ancora ai Friedkin. Al contempo, andamenti collettivi e personali, unitamente a necessità economiche di cui più volte detto da parte dello stesso Pinto, condurranno a delle valutazioni circa nobili addii o, più in generale, operazioni economicamente finalizzate al bene del club giallorosso.

Su tal fronte, non sfugga l’intervento del giornalista e direttore de “Il Corriere dello Sport“, Ivan Zazzaroni, così espressosi ai microfoni di Tv Play di Calciomercato.it. Questa la sua visione su Mourinho, i possibili addii di fine anno e quella suggestione Conte che ha assunto una certa eco anche all’ombra del Colosseo.

Conte alla Roma è una sciocchezza, soprattutto alla luce di un settlement agreement terrificante. La Roma perderà Abraham e Ibanez. Mourinho ha ancora un anno di contratto a 10-12 milioni lordi e resta il più grande allenatore della storia: se andrà via, sarà per propria scelta“.

Non credo che la Roma sia nelle condizioni di fare un’operazione come quella di Conte, dal momento che questi intende salvare il suo curriculum vincendo. Per farlo ha bisogno di giocatori buoni. La Roma di grandissimo livello ha solo Dybala e Pellegrini, gli altri sono buoni giocatori o anche scarsi alcuni. La rosa è sopravvalutata sicuramente se parliamo di Scudetto. Ha avuto problemi con Belotti, Dybala ha avuto acciacchi. Oggigiorno i migliori sono Matic e Smalling, mentre Abraham non ne prende più una. Secondo me hanno uno dei peggiori attacchi del campionato ma seguono un tecnico che ha tanta empatia, che è un trascinatore e che riesce a coinvolgerli arrivando al risultato“.

La chiosa, emblematica: “Ha tre punti in più rispetto allo scorso anno, Miki non è stato mai sostituito, non c’è più Veretout, Wijnaldum in questo momento è decisamente spaesato tra un anno terribile al PSG e l’infortunio. Vanno analizzate le cose, noi invece spariamo sentenze, attribuendo il ‘bravissimo’ a chi vince e lo ‘scarso’ a chi perde“.

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