Roma-Real Sociedad, le parole di José Mourinho in vista dell’impegno in Europa League: ecco quanto rilasciato dal tecnico portoghese.
Dopo l’importantissimo successo ottenuto in campionato contro la Juventus, la Roma di José Mourinho si rituffa in Europa League. Già tempo di vigilia per i giallorossi che domani all’Olimpico se la vedranno con la Real Sociedad.
Impegno sicuramente probante per i capitolini, che dovranno fornire risposte convincenti. Nella conferenza stampa di presentazione José Mourinho ha toccato diversi argomenti. Ecco le parole dell’allenatore lusitano:
AVVERSARIO – “Sono un ottima squadra, onestamente è difficile trovare punti deboli: hanno un bravissimo allenatore, la squadra sta molto bene, organizzata da un punto di vista difensivo ed offensivo. I giocatori come normale in Spagna sono tecnicamente molto bravi. In Liga essere quarti dietro a quei giganti che sono sempre lì è tanta roba: è una squadra con qualità, non si può dire che siamo stati fortunati nel sorteggio ma quando sei in una Europa League dalla grande qualità, è difficile. Ma sono sicuro che guardano a noi con lo stesso rispetto con il quale guardiamo loro.”
OYARZABAL – “Molto bravo ma sono molto più di lui: anche da un punto di vista individuale hanno altri giocatori di altissimo livello. Più importante è la squadra, il modo con cui gioca: da un punto di vista difensivo è molto organizzata, in attacco vive di soluzioni importanti. Può cambiare sistema di gioco con facilità: dal 4-4-2 al rombo è automatico, poi con il 4-3-3 dà grande mobilità. Squadra forte, faccio loro i complimenti: si trovano in un campionato nel quale tre club hanno un’altra potenziale. Quest’anno la Real Sociedad è andata all’Old Trafford e ha vinto.”
QUAL è il VERO ABRAHAM? “Per me c’è solo un Abraham che mi interessa che è quello che gioca per la squadra, che è quello che era in panchina l’ultima partita e festeggiava il goal vicino alla curva. Questo è l’Abraham di cui abbiamo bisogno. Capisco che può fare più gol, importante per noi è il suo contributo: contro la Juve negli ultimi quindici minuti in cui ha giocato ha fatto ciò che serviva alla squadra. Abraham sta bene, Belotti sta bene. Tutti e due hanno fatto un grandissimo lavoro per la squadra contro la Juve e domani è quello che mi aspetto da loro. Dopo gol, non gol, numeri: la cosa che mi fa più piacere è che il calciatore giochi in funzione della squadra. Sta vivendo una settimana speciale con la nascita del figlio: mi basta che gli attaccanti giochino per la squadra.”
Mourinho ha poi continuato: “Domenica in panchina con il Sassuolo? Non mi aspetto niente e non parlo fin quando il processo non sarà terminato. Poi quando sarà finito, parlerò. Ora è necessario aspettare il processo e non dire niente.
NOSTRO PERCORSO? Dal punto di vista fisico siamo nelle mani di grandi preparatori. I singoli non puoi cambiarli, ci sono calciatori che possono giocare ogni giorno. Ad esempio Zanetti poteva giocare sette partite a settimana, è questione di DNA: altri invece soffrono di più. Mentalmente bisogna essere capace di giocare ogni partita con la giusta pressione di doverla vincere a tutti i costi: è più questo che una questi9one fisica.
Gli ultimi posizionamenti in classifica della Roma non aiutano. Finire settimi, sesti o ottavi non ti fa vivere quella pressione: il corpo e la mente si abituano a quello. Stiamo crescendo in questi aspetti. L’anno scorso abbiamo vinto contro Juve, Milan ed Inter. Quest’anno invece abbiamo vinto con Juve e Inter, pareggiato con il Milan. In queste partite la squadra è cresciuta: per quanto riguarda la continuità di sapere che in una partita dobbiamo vincerne tre, facciamo più fatica.
PERIODO SUPER di DYBALA – “Merito di Paulo, della squadra e dei tifosi. Cerco solo di aiutarlo nella gestione del suo fisico, perché ha avuto un passato molto difficile per gli infortuni. Paulo è arrivato qui con grandi motivazioni, con un sogno che ha poi realizzato, quello di andare ai Mondiali e vincerlo. Tutto questo fa sì che Paulo non dico sia rinato, ma sia comunque un calciatore nuovo nelle motivazioni. Ne sono felice perché oltre al calciatore che vediamo noi, è un ragazzo fantastico, sensibile e che merita tutto questo affetto che qui sta ricevendo.”
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