Roma, Dybala non si nasconde su Mourinho. Le sue parole fanno chiarezza: “Lo desideravo”.
Uno dei veri e propri coup de theatre dello scorso calciomercato fu certamente l’ingaggio a costo zero di Paulo Dybala. Da quando si incassò l’ufficiale certezza che l’ex 10 bianconero non avrebbe rinnovato con la Juventus, iniziò a diffondersi una certa curiosità circa quelle che sarebbe stata la futura destinazione dell’argentino, annoverabile non solo tra gli elementi più qualitativi di Europa ma, la scorsa estate, tra le vere e proprie occasionissime del calciomercato estivo.
Come ricorderete, le prime settimane sembravano portare lui verso un Inter che avrebbe rappresentato per i tifosi bianconeri una scelta in grado di acuire ulteriormente il dolore per la perdita di un elemento così importante e al quale restano legati da tutta una serie di ricordi. Riflesso di un amore calcistico per certi versi viscerale e mai del tutto spentosi da parte della piazza torinese, sono state le critiche mosse nei suoi confronti negli scorsi giorni, alla luce di un’esultanza ritenuta troppo veemente e ‘giustificata’ dal diretto interessato.
Senza indugiare troppo sul passato e, più in generale, su aspetti ad oggi stantii, riportiamo le recenti dichiarazioni dello stesso Dybala che ha in questi minuti toccato una serie di punti interessanti e profondi ai microfoni di Marca. Il 21 in questi mesi ha vissuto certamente una serie di emozioni importanti quanto ravvicinate, a partire dalla trattativa con la Roma, passando per l’accoglienza all’EUR e il primo gol in giallorosso.
In particolar modo, presso gli autorevoli microfoni spagnoli, il 21 di Mourinho ha parlato del rapporto con il tecnico, indugiando anche sui motivi che hanno portato lui a sposare la causa giallorossa. “Il suo modo di essere e il suo carattere ti aiutano molto e ti portano ad affrontare ogni allenamento come fosse una partita. Lui vede tutte le partite come delle finali, vivendole in una maniera unica: mi ci identifico molto proprio per questo. Perdere ha un sapore cattivo per me, che sia un’amichevole o una partita europea”.
“In questo ci assomigliamo molto. Il fatto che un allenatore che ha avuto così tanti giocatori importanti nel corso della sua carriera e ha vinto così tanto spenda belle parole su di me non può che farmi piacere. Ha esperienza e ha vinto: a noi aiuta molto questo. La sua forma di comunicare è il suo modo di essere. Mi piace come affronta ogni allenamento e come affronta ogni partita“.
“Ecco perché quelle telefonate mi hanno convinto a venire alla Roma a lavorare con lui. Ho avuto l’opportunità di giocare con i migliori giocatori del mondo nella mia carriera e avere anche la possibilità di stare con uno dei migliori allenatori di questo sport era qualcosa che desideravo“.
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