Mourinho da scalzare e sfida a i bianconeri: gran finale decisiva nello stadio ben noto allo Special One.
Di quest’ultimo, negli anni, si è detto e scritto tanto, alla luce di un modus operandi che lo contraddistingue da sempre e che sembra destinarlo ad un’unica dialettica di animo: o lo si ama o lo si odia, calcisticamente parlando, ovviamente. La piazza romana ha subito compreso quale fosse la strada giusta da seguire tra le due, ma anche questo è ovvio.
Altrettanto ovvia e scontata, forse, l’allusione ad un palmares che rende il tecnico della Roma un vanto per club e città tutta, tornate finalmente ad avere sulla propria panchina un personaggio di tale vigore e spessore ‘storico’, circa il quale in molti sperano in una permanenza ancora duratura. Questo è però un altro discorso, da rinviarsi alla fase successiva ad un eventuale e non poco atteso incontro con i Friedkin prima di giugno, come reclamato dallo stesso diretto interessato.
Piuttosto, in una domenica in gran parte di Italia uggiosa e ‘macchiata’ per i tifosi della Roma dall’assenza di gare che possano profilarsi interessanti da un punto di vista sentimentale, non sfugga il titolo chiaro quanto lapalissiano di una delle testate più importanti della Spagna, anch’essa ben nota a mister José.
Ci riferiamo a quel “Ten Hag quiere relevar Mou“, messo in apertura da AS ad un articolo che, pur essendo incentrato su uno degli eventi sportivi più importanti della giornata odierna, non ha potuto non risentire del fascino delle reminiscenze di chi, non a caso, è da decadi definito Special One all’unisono.
Alle 18 di quest’oggi, andrà in scena la finale di Carabao Cup, in quello stadio di Wembley di certo ben conosciuto da chi, tra le tante, ha vantato l’onore di allenare anche un club come il Tottenham. Tornando ad AS e alla finale, il titolo allude chiaramente al doppio anelito di Ten Hag. L’ex Ajax non ha vissuto momenti felicissimi ad Old Trafford e un’eventuale imposizione contro il Newcastle avrebbe un sapore dolcissimo per molteplici aspetti.
Tra i tanti, quello di permettere di apporre nuovamente un trofeo in una bacheca rimasta chiusa proprio dal 2017, in seguito a quella finale tra i Red Devils di Mourinho e l’Ajax di Peter Bosz. Che sia un caso o meno che dalla sortita di Mou non si sia più vinto non sta certamente a noi stabilirlo, per quanto il titolo su riportato sembri comunque, quantomeno, riconoscere l’ennesimo valore ad un tecnico come quello giallorosso.
Alle prossime ore l’ardua sentenza, per spezzare una sorta di ‘maledizione’ post Mou, con la consapevolezza di trovarsi di fronte una squadra che, da circa un anno a questa parte, sta cercando di lanciarsi nell’olimpo della Premier League e che ha quest’oggi la possibilità di giocarsi la prima finale del nuovo secolo. Lo stesso che per tante decadi ha fatto registrare il nome di Mou alla voce ‘vincitore’, in Spagna così come in Italia e in Inghilterra.
Un allenatore europeo, con il quale tutto il mondo calcistico sembra destinato a commisurarsi anche negli anni a venire e il cui valore aggiunto, si spera, potrà continuare ad arricchire e far crescere una dimensione come quella giallorossa. Per ora si pensi al presente: palla al centro al Wembley, mentre a Trigoria già si sta pensando alla trasferta di Cremona. Anche da questa passa una porzione di futuro, sperando sia ancora con Mou.
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