Clima teso in casa Roma, vista l’inquietudine di Mourinho ed il mancato confronto con i Friedkin. Il futuro del portoghese è un rebus.
Al momento la concentrazione è interamente rivolta alla fondamentale sfida di Europa League contro il Salisburgo. Poi, si cercherà di consolidare il piazzamento in zona Champions battendo la Cremonese il 28 febbraio. Il clima in casa Roma, in ogni caso, è teso.
La causa è da ricercare nell’inquietudine di José Mourinho. Il tecnico lusitano, nel suo primo anno nella città Eterna, ha vinto la Conference mentre in questa stagione è ancora in corsa per tutti gli obiettivi (ad eccezione della Coppa Italia). Per quanto riguarda il futuro, nulla ancora è deciso o scritto. Il contratto che lo lega alla società scade nel 2024 ma in realtà il divorzio potrebbe andare in scena molto prima.
Tutto dipenderà dall’esito del faccia a faccia invocato dallo stesso mister con i Friedkin. L’ultimo meeting tra le parti risale a settembre e adesso Mourinho vuole avere un nuovo confronto, al fine di verificare se esistono ancora le condizioni per andare avanti insieme. Il portoghese, per allungare la propria avventura nella capitale, chiederà agli imprenditori statunitensi investimenti concreti e top player capaci cambiare, fin da subito, il volto della squadra aumentandone la qualità complessiva.
Ambizioni e richieste, però, che cozzano con i paletti imposti al club dalla Uefa nell’ambito dei Fair Play Finanziario. Il direttore generale Tiago Pinto, come noto, non può muoversi liberamente in sede di mercato dovendo rispettare una serie di parametri economici.
Limitazioni che, di fatto, stanno complicando l’attuazione del piano di sviluppo del club concordato dai Friedkin e da Mourinho nel maggio 2021 (al momento della firma dell’allenatore). Il faccia a faccia si rivelerà quindi decisivo per le sorti della Roma. La squadra, come riportato nell’edizione odierna de ‘Il Messaggero’, è con lui ma Mou condiziona “il suo ultimo anno nella capitale ad un piano di rafforzamento che, visti paletti del ‘settlement agreement’, appare difficile da soddisfare”. L’addio, stando così le cose, “non è un tabù”.
Pinto, intanto, ha cominciato a sondare il mercato alla ricerca di possibili rinforzi. Nel suo taccuino ci sono i nomi di Tommaso Baldanzi dell’Empoli, Evan N’Dicka dell’Eintracht Francoforte e Perr Schuurs del Torino ma per ingaggiarli servirà uno sforzo della proprietà. Mourinho, dal canto suo, attende una telefonata dagli Stati Uniti. Servirà una nuova stretta di mano per mandare avanti il matrimonio.
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