Roma, “bastonata” Mourinho e annuncio senza mezzi termini. Ecco quali sono gli obiettivi dei giallorossi e non solo.
A poco meno di due anni di distanza dal comunicato ufficiale con il quale il club giallorosso annunciava in modo inatteso e sorprendente la presenza di José Mourinho sulla panchina per il post-Fonseca, è possibile avanzare alcuni pareri e posizioni relativi all’impatto avuto dallo Special One all’ombra del Colosseo, a livello calcistico e non solo.
Al di là delle tante disquisizioni di natura tecnico-tattica, José ha conservato in questa sua seconda esperienza italiana l’intramontabile e affascinante qualità di saper essere sempre sulla bocca di tutti, generando confronti e discussioni circa il suo operato e la sua importanza. Un po’come accade da circa due anni a questa parte, quasi tutto il mondo Roma continua a credere in José e le sue qualità di gestore di uomini, fondamentale in momenti e piazze delicate.
Al di là delle opinabili posizioni basate sulla resa ‘estetica’ della squadra, il mero empirismo ci restituisce consapevolezza del gran lavoro fatto da Mouringo fino a questo momento, seppur con la presa di consapevolezza circa errori e situazioni che si sarebbero potute evitare.
Roma, a tutto Mancini: le dichiarazioni del difensore su Mourinho e non solo
Fin qui, Pellegrini e colleghi sono tornati a vincere, apponendo nelle proprie bacheche un trofeo mancante da più di una decade e rappresentante un traguardo non poco importante a livello continentale e non solo. A ciò si aggiunga poi una resa in campionato che rende la Roma in una posizione di perfetta coerenza con gli obiettivi di inizio anno ma che al contempo rimanda a fine campionato le valutazioni finali.
Giusto, comunque, riportare un punto di vista endogeno, da parte di chi viva la Roma quotidianamente dall’interno, in continuo e costante contatto con Mourinho. Di seguito, dunque, le dichiarazioni di Gianluca Mancini, abbraccianti tutta una serie di punti e relative anche a José, rilasciate al Question & Answer di StarCasinò Sport, Premium Partner del club dei Friedkin.
“Da quando sono arrivato a Roma ho sentito un’emozione speciale grazie a questi tifosi. Lo stadio è caldo e passionale: quando ho disputato la prima partita, un derby, ho sentito qualcosa dentro che ti porta a dare sempre tutto per la città, squadra e compagni. Con l’arrivo di Mourinho è scattata una scintilla, tutte le domeniche e giovedì lo stadio era pieno e questo dava un senso di responsabilità a noi giocatori. L’Olimpico pieno è qualcosa di unico”.
Ancora su Mourinho e la vittoria in Conference League: ” “Il mister è diretto e schietto, lui è incisivo, ti sa cullare e ti sa “bastonare” se serve. È il vero leader della squadra. È stato speciale e unico. Vedere una città come Roma in festa ci ha dato grande orgoglio. L’obiettivo era arrivare in finale, il percorso era tortuoso e lo sapevamo, non conoscevamo la competizione e si è rivelata difficile. Poi quando vinci e porti trofeo a Roma è qualcosa che rimane per sempre”
Su obiettivi personali e collettivi: “La Conference e l’arrivo di nuovi calciatori hanno alzato il livello: non bisogna pensare a fare due annate uguali, altrimenti non migliori. L’obiettivo è migliorare la classifica dell’anno scorso e, quindi, conquistare un piazzamento in zona Champions. A livello personale, cerco di lavorare su situazioni di campo dove non mi sono comportato bene e migliorare anche dove sono forte per alzare l’asticella”.
La chiosa su Paulo Dybala: “Sappiamo che è un campione ed è uno dei migliori in Italia, forse il più bravo dal punto di vista tecnico”.