Caso Zaniolo, annuncio in diretta su una delle questioni più vivide e importanti del da poco conclusosi calciomercato della Roma.
Quest’ultima è domani attesa dal ritorno su campo europeo, a nove mesi circa dalla nobile vittoria in Conference e dopo un girone in Europa League chiosato in seconda posizione, al termine di una serie di partite che hanno generato a Pellegrini e compagni ben più difficoltà di quanto ci si aspettasse inizialmente.
Nel calcio, così come nella vita, non bisogna però mai dare nulla per scontato e anche le gare meno altisonanti hanno rappresentato banchi di prova che hanno portato i giallorossi a perdere punti sulla strada. Il discorso ha certamente interessato anche altre realtà, come testimoniato dalla retrocessione della Lazio nella non più snobbata Conference o un addio quasi storico della Juventus alla Champions League già dalla fase ai gironi.
Certo, va detto che un piazzamento al primo posto avrebbe garantito alla Roma di ‘risparmiarsi’ un turno in una fase densa quanto importante dell’anno, evitando che già a febbraio Mourinho dovesse fare i conti con rotazioni e gestioni di una rosa che egli stesso ha sovente presentato come non adattissima ad affrontare tanti eventi in modo ravvicinato.
Questo anche alla luce di una campagna acquisti rivelatasi non poco difficoltosa, improntata da Tiago Pinto e colleghi più sulla gestione di un’epurazione che permettesse di allontanare chi non più considerato all’altezza. Questo non ha comunque escluso approdi quali Solbakken o Llorente, destinati certamente a non rappresentare gli unici qualora la situazione Zaniolo si fosse risolta prima del previsto.
La vicenda è stata commentata chiaramente e con grande onestà dallo stesso gm ed ha rappresentato in queste ore anche oggetto di discussione ai microfoni di Tv Play di Calciomercato.it. A riguardo, riportiamo le parole di Umberto Calcagno, vicepresidente della FIGC e presidente dell’AIC.
“E’ la punta dell’iceberg di tante situazioni dove poi alla fine, indipendentemente dal merito, tutti quanti perdono qualcosa per colpa del comportamento di questi pseudo tifosi che intervengono in una situazione che avrebbe potuto avere un altro corso. Penso che questo debba farci riflettere, non è possibile pensare che non si possa sbagliare una partita, un’annata, un campionato, tutti noi sul nostro posto di lavoro abbiamo frizioni che si tentano di risolvere. Nel nostro contesto poi nascono episodi del genere”.
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