Nuovo scenario che può aprire al clamoroso ribaltone sui diritti Tv della Serie A. L’addio a DAZN è opzione possibile, spunta l’alternativa firmata Amazon Prime
Il matrimonio tra DAZN e la Serie A potrebbe interrompersi alla fine della stagione. Il servizio di streaming in abbonamento potrebbe perdere l’esclusività sui diritti Tv del campionato italiano. La Serie A si è riunita proprio oggi per affrontare il tema dei diritti televisivi che copriranno il periodo dal 2024 al 2027. L’addio alla piattaforma DAZN è possibile, ecco l’annuncio in diretta sul tema.
Il tema dei diritti televisivi si fa caldissimo per le venti squadre di Serie A. Anche il governo italiano è impegnato sul tema, con la legge milleproroghe che non ha visto la proroga dei contratti in essere con Sky e DAZN. A risolvere la contesa, con i club che rischiano di perdere ulteriore forza economica nella trattativa, è l’inserimento di un nuovo competitor. Quest’ultimo risponde al nome di Amazon Prime che potrebbe tentare di assorbire completamente i diritti Tv del calcio italiano nel futuro imminente. Sul tema è intervenuto il giornalista Manuel Follis, di Milano e Finanza, in diretta ai microfoni di TV PLAY a calciomercato.it.
Il cronista non esclude l’opzione Amazon Prime: “Dovesse succedere una cosa del genere non c’è attualmente un manager italiano per una cosa del genere, penso sia una direttiva di Amazon Europe o addirittura della casa madre. Si potrebbe parlare a lungo della strategia dei servizi di streaming, per quanto riguarda Amazon hanno voglia di entrare nello sport.”
La Serie A potrebbe finire gratis nell’abbonamento Amazon Prime: “Questo è un tema importante, stante la policy attuale dovrebbe essere gratis nell’abbonamento attuale, ma non si può escludere che, per aumentare la reddittività ci siano poi dei pacchetti aggiuntivi. Mia idea personale potrebbe subentrare inizialmente gratis, vedere la risposta e poi decidere di strutturare un pacchetto ad hoc.” Sulla possibilità della nascita di un Canale Lega: “Credo ci sia un bivio. Torno al ragionamento iniziale. Oggi se si va in asta questi diritti non verrebbero mai pagati 900 milioni all’anno da nessuno. A questo punto puoi fare due cose, o trovare attori nuovi come Amazon, oppure valorizzi il tuo prodotto cambiando strategia”
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