Il general manager della Roma ha parlato dell’affare che avrebbe portato il sostituto del numero 22 nella Capitale in questo calciomercato
Si è conclusa poco fa la conferenza stampa di Tiago Pinto che ha deciso di parare alla stampa in mattinata riguardo il calciomercato svolto dalla Roma a gennaio. In entrata è arrivato solo Diego Llorente, difensore centrale del Leeds, a cui si va ad aggiungere Ola Solbakken, attaccante norvegese approdato prima del gong iniziale delle trattative. Oltre a loro due, a causa dei paletti della Uefa, non è potuto arrivare nessun altro per rinforzare la rosa giallorossa.
A bloccare il mercato in entrata è stata soprattutto la mancata partenza di Nicolò Zaniolo. L’attaccante numero 22 della Roma aveva chiesto la cessione a metà gennaio e la società stava cercando il miglior acquirente per accontentarlo e ottenere il meglio da questa situazione. Il ventitreenne, però, ha deciso di non accettare l’unica proposta arrivata sul tavolo di Trigoria del general manager. Solo dopo la fine del calciomercato è arrivato il Galatasaray che si è detto e dimostrato più che interessato.
L’affare con il club di Istanbul sta proseguendo a vele spiegate con tutte le parti in causa che hanno trovato l’accordo per il passaggio dell’ex Inter Primavera. L’approdo in Turchia è ormai a un passo, con la Roma che può liberarsi del numero 22 dopo l’ammutinamento delle scorse settimane.
Calciomercato Roma, Pinto: “Non posso dire chi è”
Come era largamente prevedibile, gran parte delle domande sono state su Nicolò Zaniolo con il general manager che ha evitato di incentrare tutto l’incontro con la stampa proprio sul giocatore classe 1999.
Una grande rivelazione, però, il general manager se l’è lasciata sfuggire. L’ex Benfica, infatti, a chi chiedeva se sarebbe arrivato un nuovo innesto con la partenza di Nicolò ha risposto di sì, ma non avrebbe fatto il nome per rispetto del club che lo ha preso. Un giocatore, quindi che ha cambiato squadra in questa finestra invernale di calciomercato e che era a un passo dalla Roma.