L’attaccante della Roma ha chiuso con la società e rimarrà fuori rosa fino a giugno, dopo la rottura con i giallorossi in questo calciomercato
La querelle nata nelle ultime settimane tra la Roma e Zaniolo ha fatto parlare tutti gli appassionati di calcio, non solo italiani.
Senza probabilità di essere smentiti in diversi ne hanno parlato anche in Inghilterra visti gli sviluppi nel finale di calciomercato invernale. Il futuro dell’attaccante numero 22, infatti, è stato legato alla Premier League, con diverse squadre che hanno cercato di prenderlo in extremis.
Nulla da fare, però, con l’attaccante che ha confessato a inizio mese di voler lasciare la società e non voler più vestire la maglia giallorossa. Una decisione che ha fatto discutere parecchi addetti ai lavori e non, con i Friedkin che hanno preso in mano la situazione. La dirigenza della Roma ha deciso di escludere dalla rosa l’ex Inter Primavera, che ora fino a giugno si allenerà da solo. Il Tottenham è stato il primo club a cercare di prenderlo, ma nella sua mente c’era solo il Milan.
L’accordo con i rossoneri è saltato perché mancava l’intesa con la Roma, che l’aveva trovata con il Bournemouth. Curiosa la situazione degli inglesi che prima sono stati rifiutati da Zaniolo, che poi è ritornato sui suoi passi per ricevere un due di picche, visto che il club aveva già acquistato Traoré dal Sassuolo. A tutta questa situazione difficile, si è aggiunta anche la reazione di alcune persone, che avrebbero minacciato il giocatore, costringendolo a chiamare la polizia.
Roma, Calcagno: “Solo uno dei tanti episodi inaccettabili”
Proprio quest’ultimo episodio è stato commentato dal Presidente dell’Associazione Italiana Calciatori Umberto Calcagno, che ha criticato l’accaduto, che farà parte del Report sui calciatori che verrà pubblicato il 14 febbraio.
Come riporta la Gazzetta dello Sport, Calcagno afferma che: “Il caso è solo la punta dell’iceberg di tanti episodi inaccettabili in cui vengono coinvolti calciatori e la loro vita privata“. Il numero uno dell’Aic ha poi continuato sostenendo che i risultati sportivi fanno parte della vita professionale non possono essere la scusa per intimidazioni o violenze non più tollerabili”. Alla presentazione del Rapporto ci saranno anche tutti i vertici del calcio italiano.