Totti e Cristiano Ronaldo, differenza e confronto tra due giocatori annoverabili nell’olimpo dei migliori attaccanti del nuovo millennio.
Il Mondiale in Qatar sembra aver chiosato definitivamente una questione divenuta storica e di dibattito continuo per gli amanti del calcio, riguardante quel confronto dialettico tra Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, per anni onestissimi e leali rivali in Liga e certamente al centro di dispute e discussioni che hanno visto la contrapposizione tra talento e lavoro.
Ogni singolo tifoso, anche in base a simpatie personali, ha sempre manifestato la propria posizione, sciorinando il numero di titoli di uno o dell’altro, così come l’incisività rispettiva nei big match o il numero di goal. Dati e statistiche interpretate quasi sempre in modo personalissimo e per cercare di rinvigorire la propria posizione e visione. Come dicevamo, la vittoria dell’Argentina nel Mondiale in Qatar, con un Lionel leader e trascinatore sembrerebbe aver annoverato definitivamente l’attaccante del PSG ed ex Barcellona sul tetto dei migliori giocatori al mondo di questa generazione calcistica e non solo.
Totti e CR7 a confronto: la differenza non è solo il conto in banca
A rinvigorire tale visione è stato non solo l’esito del Mondiale in Qatar ma anche la maturazione dell’eliminazione del Portogallo da parte del Marocco, contraddistinta dalle lacrime finali di un Cristiano Ronaldo molto meno leader rispetto al passato e al centro di non poche polemiche per discussioni e relegazioni in panchina.
A fare ancora più rumore, poi, a poche settimane dalla rescissione con il Manchester United, è stata la firma ufficiale in Arabia Saudita, che lo vedrà chiosare la propria carriera con un contratto mostruoso di 200 milioni di euro annui fino al 2025. A trentasette anni, la meravigliosa epoca CR7 in Europa sembra destinata a terminare, gettando le basi per quello che sarà comunque il ritiro di uno dei calciatori più importanti e iconici.
Senza voler fare voli pindarici o tangere la simpatia e l’amore dei romanisti verso un giocatore che resterà per sempre unico e inimitabile, non solo da un punto di vista tecnico, si sottolinei la profonda differenza che almeno da un punto di vista biografico e di carriera sembra distinguere Francesco da Cristiano. Quest’ultimo non può vantare l’amore eterno di una piazza che lo ha sempre coccolato e alla quale ha dato tanto, al netto però di trofei importantissimi in bacheca che il capitano non può vantare.
Basti però il ricordo del gol con il Manchester City a 38 anni e rigorosamente con la maglia della Roma a sottolineare l’immensa classe e dedizione alla causa giallorossa da parte di Francesco, che ha sempre messo la squadra della propria città al primo posto. Anche di cifre e offerte clamorose.