‘Caso’ Karsdorp, parla l’avvocato del calciatore olandese. Ecco le parole del legale del terzino giallorosso sulle aggressioni subite e non solo
Poco prima della pausa per il Mondiale in Qatar in casa giallorossa è scoppiato il caso Rick Karsdorp. Il terzino giallorosso, senza esser nominato direttamente da José Mourinho, venne accusato di tradimento ed invitato a cambiare squadra in vista di gennaio. Ecco il punto di vista del legale del numero 2 giallorosso.
Ha parlato l’avvocato di Rick Karsdorp, Salvatore Civale, rappresentante legale del numero 2 della Roma. Il terzino olandese è finito nell’occhio del ciclone dopo quanto accaduto al termine della sfida tra Roma e Sassuolo. L’avvocato del calciatore olandese ha fatto un quadro della situazione in diretta ai microfoni di Calciomercato.it su TVPLAY. Le parole dell’avvocato: “Questa è una storia nata da un atteggiamento un po’ sbagliato di un tesserato molto famoso della AS Roma, non nuovo a queste azioni, ovvero Josè Mourinho.”
Caso Karsdorp-Mourinho, il parere del legale del terzino
L’avvocato continua ad analizzare la rottura tra il terzino ed il tecnico della Roma: “Quando queste esternazioni arrivano da un personaggio del suo calibro e della sua fama si genera purtroppo un’atmosfera ostile intorno al giocatore, come avete sentito ha subito un’aggressione da parte di tifosi della Roma, di cui la autorità giudiziarie sono state informate, ha subito un’aggressione in aeroporto e anche sui social.”
Gli errori della società giallorossa secondo il legale: “La società ha ritenuto più conveniente mantenere il silenzio sulla vicenda. C’è stato anche un intervento del sindacato mondiale dei calciatori, la FIFPro, con la società che sarebbe venuta meno all’obbligo di tutelare il suo calciatore, di non ledere i suoi diritti e la sua reputazione.”
Sulle conseguenze del caso: “Vedendo da esterno la vicenda è molto grave, anche perché come sappiamo non ci sono più gli estremi per una permanenza del ragazzo in quel di Roma, con un valore del cartellino anche deprezzato.” Il nodo delle aggressioni resta da chiarire: “Quando un calciatore si ritrova poi sotto casa 40-50 tifosi che lo spingono ad andare via poco importa se Mourinho ha indicato il nome del giocatore o meno, il punto è cosa ha fatto la società per tutelare il giocatore, questo è un punto che va chiarito.”