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ESCLUSIVO | Filipe Martins: “Un onore affrontare il mio idolo Mourinho. CT? Lo vedo ancora alla Roma”

Asromalive.it ha intervisto Filipe Martins, allenatore del Casa Pia, che lunedì affronterà la Roma in amichevole

Archiviato il passaggio a vuoto contro il Cadice, la Roma si prepara ad affrontare la sua seconda amichevole del mini ritiro in Portogallo. Lunedì alle 20, i giallorossi affronteranno il Casa Pia, squadra rivelazione del campionato portoghese.

Filipe Martins ©Casapiaac

Dopo 83 anni di assenza, il club del proprietario dello Spezia Platek  è tornato in Serie A e occupa attualmente il quinto posto in classifica, anche grazie all’ottimo lavoro di Felipe Martins. Alla terza stagione nel club, l’allenatore 44enne è stato intervistato in esclusiva da Asromalive.it.  “Affrontiamo sempre tutte le sfide con il massimo rispetto di tutti gli avversari, ovviamente sfideremo una grande squadra e un grande allenatore e questo rende questa partita molto speciale. È una partita amichevole, cercheremo di divertirci, ma sempre con il nostro obiettivo principale in testa che è quello di prepararci al meglio per la ripresa del campionato. Sarà sicuramente un grande test per noi. È normale che quando incontriamo grandi squadre, si provano sensazioni speciali, a maggior ragione quando incontro dei punti di riferimento importanti per noi portoghesi, come José Mourinho. Ovviamente quando incontriamo grandi squadre, come Benfica, Porto e Sporting, c’è un’atmosfera speciale”.

Roma-Casa Pia, Martins: “Gli allenatori portoghesi devono molto a Mou”

Mourinho è un riferimento per molti allenatori portoghesi, cosa provi ad affrontarlo da avversario?
“Anche se è solamente un’amichevole,  questo è un momento speciale della mia carriera perché affronterò per la prima volta Mourinho, uno dei miei idoli e il miglior allenatore della storia portoghese fino ad ora, ma c’è di più… “.

José Mourinho ©LaPresse

Cosa di preciso?
“Mourinho è chiaramente il punto di riferimento di tutti gli allenatori portoghesi, perché con i suoi successi ha aperto tante porte e ha indotto molti club europei a puntare i radar sugli allenatori portoghesi. Dobbiamo tutti essergli estremamente grati, perché con il suo lavoro, sia nei momenti migliori che in quelli più difficili, è stato sempre un modello perché ha dato molte cose buone al calcio portoghese e continua a farlo. Per me è un onore sfidarlo lunedì”.

Negli ultimi giorni si è parlato molto di luci come possibile Ct del Portogallo. Cosa ne pensi?
“Credo che allenare una Nazionale sia una posizione molto specifica, che normalmente viene affidata più ad allenatori che si trovano in una fase della carriera poco attiva. Da quello che vedo, credo che Mourinho non sia ancora in questa fase della carriera. Mi sembra che abbia ancora bisogno dell’adrenalina del lavoro quotidiano, degli allenamenti giornalieri. È un animale competitivo e faccio fatica ad immaginarlo aspettare tre mesi per affrontare un nuovo avversario. Io non credo che Mou sia a questo punto della sua carriera. Inoltre credo che sia ancora molto connesso con la Roma. Lui e Tiago Pinto, anche se gradualmente, credo che siano sulla strada giusta per portare la Roma a vincere lo scudetto in futuro. Credo sia molto concentrato su questo.  Non credo che sia il momento giusto per arrivare in Nazionale, ma da cittadino portoghese sarei molto felice ovviamente se diventasse il commissario tecnico del Portogallo. Onestamente non lo vedo affrontare questa sfida in questa fase della sua carriera”.

Filipe Martins: “La Serie A è una grande sfida per ogni allenatore”

Filipe Martins ©Casapiaac

Non solo Mourinho. Diversi tecnici portoghesi hanno allenato e fatto bene in Italia: ti piacerebbe in futuro venire in Serie A?
“Non devo nasconderlo. La Serie A è uno dei campionati più competitivi al mondo, forse il più tattico e questo rappresenta una sfida per ogni allenatore. Sono un tecnico giovane, agli inizi della mia carriera, ma ho i miei sogni e uno di questi è competere nei migliori campionati e la Serie A è sempre una grande sfida per ogni tecnico e sarebbe davvero un piacere avere questa opportunità in futuro”.

Quali sono le tue principali idee tattiche? Ti senti più vicino ai principi di Mou o a quelli di Guardiola?
“Tatticamente provo a stare nel mezzo tra una squadra che sappia difendere tatticamente bene, come quelle di Mourinho, e una che sia anche offensivamente creativa. Noi siamo una delle migliori difese del campionato in questo momento, ma stiamo crescendo anche nella nostra proposta offensiva. Al momento non sono così tattico come Mourinho, ma nemmeno così creativo come Guardiola. Forse un giorno, se avrò gli stessi loro strumenti (sorride, ndi) potrò decidere una delle due filosofie più chiaramente. Noi siamo abbastanza bilanciati in questo momento: i ragazzi sanno come difendere, ma si trovano a proprio agio anche quando hanno la palla.

L’attuale quinto posto in classifica vi qualificherebbe in Conference League il prossimo anno. Ci state facendo già un pensierino?
“In questo momento siamo dietro alle quattro squadre che storicamente occupano i piani alti. Sappiamo che è molto difficile perché affronteremo avversari molto forti, ma vogliamo provare a rimanere lì il più a lungo possibile e speriamo che il mercato di gennaio non ci porti via qualche giocatore perché abbiamo alcuni giovani molto interessanti e c’è sempre il rischio che ce li portino via. Il nostro obiettivo più chiaro è ottenere la salvezza il prima possibile, anche per iniziare a preparare al meglio la prossima stagione. Siamo un club che ragiona step by step, ovviamente se saremo ancora lì verso la fine del campionato faremo di tutto per non perdere le nostre posizioni. Sappiamo che la stagione è ancora lunga e il nostro principale obiettivo deve rimanere la salvezza”.

Daniele Trecca

Laureato in Lettere dopo aver frequentato il liceo scientifico-informatico, dal 2008 ho finalmente trovato la mia dimensione, intraprendendo il primo di numerosi step nel mio percorso professionale. L’attività di giornalista mi ha consentito di abbinare due delle mie più grandi passioni: il calcio e la scrittura. Specializzato nel calciomercato, negli anni ho coltivato una passione smisurata per il calcio sudamericano e per quello brasiliano in particolare. Da circa un decennio, seguo la Roma nelle partite casalinghe allo Stadio Olimpico, ma anche in alcune trasferte europee, come quella indimenticabile a Tirana.

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