Roma, tiene banco la questione Dybala, che al Mondiale è sceso in campo per soli 15′ contro la Croazia a partita chiusa. Arriva la sentenza.
Sappiamo tutti quanto sperava Paulo Dybala di essere convocato al Mondiale. E ha fatto di tutto per essere presente, recuperando da quell’infortunio contro il Lecce che ne ha messo a rischio la sua presenza. Poi il ritorno in campo contro il Torino e la convocazione di Scaloni. Per la sua gioia e anche di quella dei tifosi della Roma.
Non è andata comunque fino al momento come lui sperava. Il campo lo ha visto pochissimo e solamente in semifinale, contro la Croazia, a giochi chiusi. Fino a quel momento aveva guardato i compagni e molti si sono interrogati sul perché Scaloni lo avesse portato per tenerlo in panchina. La risposta è stata data soprattutto sotto l’aspetto tattico: dovrebbe prendere il posto di Messi in campo. Una cosa impossibile, ovviamente.
Roma, ecco perché non gioca Dybala
Durante la diretta Twitch di calciomercato.it in onda su TVPLAY è intervenuto Fernando Tissone, ex calciatore di Serie A, argentino, che a specifica domanda sulla questione attorno alla Joya ha risposto in questo modo.
“Sicuramente potrebbe essere usato di più ma il suo problema è fisico. Dai minuti che io ho visto contro la Croazia si vedeva che sta indietro di condizione, quando sta bene invece riesce a fare giocate importanti. In un mondiale uno non può rischiare un giocatore che si fa male o che è indietro di condizione. Secondo me non sta al cento per cento come Alvarez o Lautaro”. Questo il motivo, insomma, secondo l’ex centrocampista della massima serie, che costringe Scaloni quasi a non far giocare Dybala. Che domenica però almeno in panchina, nella finale, ci sarà. E Mourinho fa sicuramente il tifo per lui. Avere un campione del Mondo in squadra è sempre bello.