Caos rigori: sentenza Marelli in merito agli episodi dubbi successi nel fine settimana. Le differenze che hanno portato a decisioni diverse
Come al solito è stato un fine settimana caldo anche per alcune decisioni arbitrali che molti hanno visto in maniera diversa e soprattutto con un metro diverso di giudizio. Il primo è successo sabato sera, che ha portato al rigore concesso all’Inter per il fallo di Terracciano su Lautaro; il secondo ieri sera all’Olimpico, nel contatto Ndombele-Rui Patricio dove Irrati, dopo essere andato al Var, ha deciso di cambiare decisione e togliere il tiro dagli undici metri al Napoli.
La sentenza è quella di Marelli, ex arbitro e adesso opinionista Dazn, che ha svelato il motivo per il quale al Napoli non è stato concesso il tiro dagli undici metri. Il contatto c’è, e si vede anche dalle immagini, ma il fatto che il pallone toccato dal portiere portoghese schizzi in maniera improvvisa uscendo dalla disponibilità del centrocampista azzurro dimostra come Rui Patricio abbia effettivamente dato un colpo importante alla sfera influendo poco, poi, in quello che è stato il contrasto con il giocatore. Ed è evidentemente una cosa diversa da quanto successo a Firenze, dove “la palla praticamente non si muove” ha sottolineato Marelli rimando sulla corsa di Lautaro. E poi, infine, c’è l’immagine che vedete sopra: Ndombele chiude i piedi proprio per cercare il contatto. O almeno questa è la sensazione vedendo questa istantanea di ieri sera all’Olimpico.
Caos rigori, sentenza Marelli
Insomma il Var che interviene in un caso, con Irrati che va a vedere e che cambia la propria decisione, e che invece conferma in un altro caso il rigore concesso all’Inter senza richiamare l’arbitro al monitor. Due decisioni diverse in due episodi simili. Ma comunque, la prova del direttore di gara di ieri sera all’Olimpico nonostante questo non è stata sicuramente delle migliori. Un fatto confermato anche da Mou subito dopo il match. I romanisti, purtroppo, ormai ci sono quasi abituati.