Roma-Helsinki, curioso annedoto che riguarda la classe arbitrale di scena all’Olimpico. Ecco tutti i dettagli dell’accaduto.
Tre punti importanti quelli conquistati dalla Roma contro l’Helsinki, che permettono ai giallorossi di rialzarsi dopo il tonfo all’esordio in casa dell’esordio. Gara decisa nella ripresa in particolar modo dall’ingresso in campo di Paulo Dybala, che ha rivitalizzato la manovra della compagine di Mourinho timbrando nuovamente il cartellino con una rasoiata delle sue.
Poco ha arrotondato il risultato capitan Pellegrini, prima del definitivo sigillo di Andrea Belotti, al primo goal con la nuova maglia. Andamento dell’incontro che – come ammesso dallo stesso José Mourinho nel post partita – è stato comunque condizionato dall’espulsione comminata a Tenho, all’indirizzo del quale l’arbitro Petrescu in un primo momento aveva sventolato il cartellino giallo. A tal proposito, grazie all’ausilio di Luca Marelli, è interessante sviscerare un aneddoto che riguarda la classe arbitrale.
Roma-Helsinki, quarto ufficiale assente: cosa sarebbe successo in caso di infortunio dell’arbitro
Roma-Helsinki è stata disputata, infatti, senza quarto ufficiale. Il quarto designato, infatti, ha svolto per tutti i 90 minuti più recupero il ruolo di secondo assistente: è molto probabile che tale scelta sia stata dettata da un infortunio last minute. Ragion per cui, nel caso in cui il direttore di gara si fosse infortunato, il match sarebbe stato portato a termine dall’originale quarto, che a quel punto avrebbe abbandonato il ruolo di secondo assistente per andare a sostituire l’arbitro. Un effetto domino che alla fine non si è comunque concretizzato, dal momento che Petrescu ha diretto senza particolari difficoltà il match, rendendosi protagonista di una direzione di gara autoritaria e sempre puntuale.