L’attaccante della Rom ha parlato del suo futuro in un’intervista, dove racconta cosa pensa di aver lasciato il Chelsea la scorsa stagione
Tammy Abraham in questa stagione ha dimostrato a tutti di che pasta è fatto. Al suo arrivo alcuni avevano qualche dubbio sul suo conto con la maggior parte degli scetticismi che erano dati dalle grandi prestazioni avute solo in Championship. I 25 gol segnati con l’Aston Villa facevano storcere un po’ il naso a queste persone che non avevano mai visto giocare Tammy. L’inglese, infatti, sin dal suo arrivo ha dimostrato di essere un grande giocatore in grado di avere buoni numeri. La sua qualità, poi, è stata chiara sin da subito e tutti i tifosi si sono convinti in poco tempo di aver trovato un vero e proprio campione.
In questa stagione sono state in totale 27 le reti con la Roma. Ben 17 in campionato, in cui è stato il giallorosso che ha segnato di più e l’unico ad essere arrivato in doppia cifra. Nove gol sono arrivati nella cavalcata per la vittoria della Conference League e uno in Coppa Italia. Un bottino molto importante per il numero 9, che ha dimostrato a tutti gli inglesi che grande errore sia stato farlo partire. Il numero 9 della Roma, poi, si è rivelato in un’intervista al Corriere dello Sport, dove ha raccontato i sui pensieri sul passato, sul presente, sul futuro, ma anche sull’amichevole con il Tottenham di domani e su Dybala.
Calciomercato Roma, Abraham: “Questa è casa mia”
Al quotidiano sportivo, l’attaccante inglese ha rivelato come dal primo giorno in cui è arrivato a Roma si sia sentito subito a casa. Tammy non ha alcuna fretta di tornare in Premier League ha deciso di godersi la Capitale, dove è coccolato e ammirato. I suoi pensieri sono tutti sulla prossima stagione, che spera possa essere ancora migliore di quella appena passata. Poi, lasciare il Chelsea non è mai stato un pentimento e anzi, scegliere la Roma per lui è stata una delle decisioni migliori mai prese. Infine, l’inglese ha parlato anche di Dybala affermando come sia un privilegio averlo in squadra e, soprattutto, di come non ci sia gelosia tra i due e come sia possibile che la Roma abbia due re.