Roma, arrivano le importanti dichiarazioni relative all’incontro con Totti. Di seguito gli estratti più importanti.
Pur non rappresentando più un membro ufficiale dell’As Roma, l’eterno Francesco sarà per sempre emblema e simbolo di un tifoseria e di una città che lo hanno amato per decadi, vedendo in lui valori a quei tempi ancora contraddistinguenti questo meraviglioso sport ma ormai divenuti una rara eccezione in un mondo dominato da denaro e cinismo.
Al di là di quello che lo storico numero 10 ha rappresentato nella Capitale come giocatore e personaggio, abbiamo in queste settimane visto come la sua ingerenza, anche da persona esterna alla società, può essere tutt’altro che inutile, come ammesso dallo stesso storico capitano in merito alla vicenda Dybala. Dopo la fuoriuscita dal club ai tempi di Pallotta, poi, abbiamo assistito in questa stagione ad un sempre maggiore avvicinamento con la Roma dei Friedkin, come emerso dalla presenza sempre più costante allo stadio e alcune dichiarazioni che hanno acuito le speranze dei tifosi di assistere nuovamente ad una sua entrata in un club di cui sarà sempre emblema e simbolo.
Roma, incontro con Totti e la vittoria di Mourinho: le parole di Duka
Proprio di Totti, tra le tante cose, ha voluto parlare il presidente della Federcalcio albanese, Armand Duka. Plurimi i punti da lui toccati nell’intervista rilasciata in esclusiva a Calciomercato.it, in occasione della quale ha commentato anche la finale svoltasi a Tirana lo scorso 25 maggio e la vittoria giallorossa di Mourinho e dei suoi uomini.
“La finale a Tirana ha permesso di promuovere il movimento calcistico nel nostro Paese, avvicinando i bambini al calcio. Inoltre ha permesso di dimostrare che l’Albania e la nostra Federazione sono in grado di organizzare un evento del genere. Il nome di Tirana adesso echeggerà anche perché è stata sede della vittoria di un grande personaggio come Mourinho anche se devo dire che sarebbe stato ancor più bello vedere la Roma trionfare con Kumbulla in campo”.
Su Totti, poi: “Non ho parlato molto con lui e ho cercato di lasciarlo tranquillo. Come in campo, si è rivelata una personalità molto simpatica e non ho voluto approfondire discorsi di business o legati al futuro. Lo continuo a vedere come un simbolo di Roma ma non so quali siano i suoi programmi e intenzioni anche se credo che un suo rientro nella società giallorossa sarebbe la cosa più naturale”.