Festeggiamenti Roma, la Procura Federale apre l’indagine. Tutti gli aggiornamenti sulla vicenda.
Festeggiare la vittoria della propria squadra del cuore è sempre un qualcosa di meraviglioso. Questo ancor di più se a vincere è una realtà che da tempo viveva delle difficoltà ma che, nonostante ciò, ha sempre potuto contare sul calore e la fiducia di quei tifosi rimasti a sostegno anche nei momenti più difficili.
La vittoria della Conference è la vittoria di tutti i romanisti. Di chi era in Norvegia su quel 6 a 1 ma anche di quelli che, pochi giorni dopo, erano nuovamente pronti a supportare la squadra contro l’inarrestabile (si fa per dire) Napoli di Spalletti. E ancora, è la vittoria di quella meravigliosa Curva rimasta a cantare in ogni singolo momento e in qualsiasi stadio di Italia.
Da Venezia a Bologna, passando per Reggio Emilia o Torino. La squadra ha sempre vantato un grande seguito alle sue spalle e, anche chi non abbia potuto seguirla dal vivo, ha sempre manifestato grande supporto e vicinanza. Più volte abbiamo detto essere stata proprio questa una delle vittorie più belle di Mourinho, bravo a farsi consegnare le chiavi della città e a riunire un ambiente che troppe volte si era sfaldato nei primi momenti di difficoltà.
Festeggiamenti Roma, la Procura Federale apre l’indagine
Giusto, dunque, emozionarsi davanti alle immagini di quel pullman giallorosso festante e che paralizza una città intera e che aveva già trascorso una notte insonne dopo il triplice fischio di Tirana. Nessun aggettivo richiamante ai concetti di esagerazione o provincialismo sono consentiti, soprattutto se si pensa che quella coppa sciorinata da Pellegrini, Ibanez e compagni alla Capitale rappresenta una vittoria continentale che nessuna squadra potrebbe permettersi di snobbare.
Proprio sui meravigliosi festeggiamenti di ieri, però, sono arrivate notizie non proprio felici. Come accaduto anche a Milano in seguito alla vittoria dei rossoneri di Pioli, anche in casa giallorossa è stata aperta un’indagine da parte della Procura Federale. Le manifestazioni di queste ore potrebbero infatti andare contro l’articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva, basato sui principi di lealtà, probità e correttezza sportiva. Da stabilire, dunque, il limes tra sana goliardia e mancanza di rispetto nei confronti dell’avversario.
A far particolarmente rumore alcuni cori anti-Lazio che hanno coinvolto anche alcune vicende personali di Zaniolo e lo striscione, tutt’altro che volgare o discriminatorio, esposto da Marash Kumbulla e recitante: “Laziale, Tirana brutta aria”. Basta davvero così poco per scavalcare la linea?