Roma, di seguito le dichiarazioni di Tiago Pinto dopo essere stato annoverato nel corpus di personalità insignite in occasione del Premio Maestrelli.
Quest’oggi c’è stata la premiazione in quel di Frosinone, presso l’auditorium Daniele Paris del conservatorio Licinio Refice, laddove l’ex Benfica non ha potuto presiedere di persona, intervenendo e ringraziando tramite un video messaggio non poco pregno di importanti osservazioni.
Anche il dirigente della società dei Friedkin è stato infatti inserito nel corpus delle tredici personalità insignite perché distintesi per risultati, fair play e correttezza nel corso dell’ultimo anno. Nel caso della Roma, non è passata inosservata la crescita dei giovani da anni divenuta filo rosso e punto di forza della società capitolina, grazie alla grande premura nel garantire lustro e sviluppo ai settori giovanili.
Le reiterate e recenti delusioni della nostra Nazionale, unitamente alla sempre più diffusa tendenza ad attingere risorse umane dai campionati esteri senza sfruttare i non meno qualitativi giovani del nostro Paese ha portato in questi lustri a numerose riflessioni e proposte finalizzate all’incentivo di una crescita endogena all’Italia e dalla quale non può prescindere il bene futuro del movimento calcistico nazionale.
Roma, Tiago Pinto premiato: il ringraziamento a Mou e l’importanza della crescita dei giovani
Non è dunque un caso che Pinto si sia scusato per l’assenza, dicendosi consapevole della nobiltà del premio ottenuto, da lui così commentato.
“Sono contento perché si tratta di un premio legato al settore giovanile e ad una scommessa che la Roma sta cercando di rispettare e onorare. Non si tratta di una personale e soggettiva visione calcistica quanto, piuttosto, di un aspetto fondamentale per il bene del nostro club e del movimento calcistico nazionale tutto. Qui in Italia c’è molto talento ma sta a noi tracciare la strada giusta per favorire la crescita e l’ascesa dei nostri giovani. La finale raggiunta in Conference League dimostra come sia possibile far coesistere un progetto per i giovani con il successo sportivo. Tante volte si parla di dualismo tra successo e giovani. I due aspetti non sono dicotomici e ci sono, anzi, tanti esempi esempi a livello mondiale che dimostrano la grande correlazione tra essi. Ovviamente l’allenatore ha avuto una sua centralità, visto che, nel nostro caso, abbiamo un tecnico non solo bravo ma anche attentissimo al settore giovanile. Questo successo è arrivato anche grazie a lui. Grazie ancora, spero di essere insieme a voi la prossima volta”.