Roma, non sono passate inosservate le dichiarazioni di Zdenek Zeman, in grado di riaccendere le polemiche nate con José Mourinho già qualche tempo fa.
In questi mesi nell’etere capitolino abbiamo assistito al diffondersi di tanti rumors e discussioni legate a vicende di mercato e non solo. Merito, sicuramente, del nome altisonante dell’attualmente risiedente sulla panchina giallorossa, nonché delle sue grandiose capacità comunicative che hanno saputo sempre catalizzare la giusta attenzione.
Di Mourinho si parla ormai ogni giorno, a partire da quello scorso 4 maggio, divenuto per i romanisti una sorta di anno zero che la piazza tutta si augura possa fare da spartiacque per indirizzare su binari diversi il recente passato della Roma. In attesa di capire se si potrà parlare, un domani, di una sorta di storia della Roma a.M(ou) e d.M(ou), riferiamo di seguito le recenti dichiarazioni che hanno per l’ennesima volta coinvolto il mister di Setubal.
Negare che Pellegrini e colleghi, soprattutto in passato, abbiano vissuto delle difficoltà ci qualificherebbe come miopi o partitici osservatori della realtà. Altrettanto in malafede saremmo, però, se non ammettessimo che il percorso di crescita, collettivo ma anche di diversi singoli, è stato evidente, proprio come l’influenza dello Special One sullo scacchiere tutto.
Di Mou si sono dette tante cose, in radio e trasmissioni televisive, distintesi spesso per acute e giuste osservazioni, ma anche per affermazioni in grado di suscitare l’ira e i commenti dei tifosi. Non risulti pindarico, dunque, il richiamo al passato botta e risposta a distanza tra José e il su citato Zeman, che ha toccato vari punti a Rai Radio 1, riaccendendo una dialettica che con sornione signorilità José aveva ben raggirato qualche mese fa.
L’attuale tecnico del Foggia è intervenuto ai microfoni in occasione del suo 75esimo compleanno, parlando prima della finale di Coppa Italia tra Juventus e Inter di ieri sera e successivamente analizzando l’iter della Roma fin qui. Non inosservato anche il suo commento su Francesco Totti. Di seguito i punti salienti.
“Non mi è piaciuta la partita di ieri ma non posso dire nel particolare cosa. Semplicemente ho un concetto diverso di calcio, ho vista troppa verticalizzazione e altrettanto possesso e atteggiamento difensivo. L’Inter ha giocato un poco meglio. In Serie A, come allenatore mi piace molto il mister della Fiorentina, Vincenzo Italiano. Come giocatori, invece, non nasconderò mai il mio debole per Francesco Totti. Non lo sento da tempo, forse dallo scorso Natale, ma è il giocatore più forte che abbia mai allenato”.
“Su Mourinho dico che non sa che ho vinto anche la C2, per rispondere alla sua battuta di qualche tempo fa. Mou ha vinto dove prima di lui già si vinceva e dove quindi è più facile alzare trofei. Il fatto che abbia portato la Roma in Conference League fa capire che questa nuova competizione Uefa è di basso livello. Vi giocano squadre di Paesi sottosviluppati”
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