Calciomercato Roma, sono ore molto fervide e importanti non solo da un punto di vista squisitamente calcistico. Dalle prossime e imminenti scelte potrebbe infatti dipendere il modus operandi di Pinto e tanti altri.
Pensare già alla campagna acquisti sarebbe, ora, un grave errore. Questo almeno per i non addetti ai lavori, in questa fase più che mai chiamati a dover adempiere nel migliore dei modi ai rispettivi incarichi al fine di concludere nel migliore dei modi un campionato ormai entrato nel vivo. Mourinho e calciatori si preparano in questa fase alle ultime gare di campionato e, soprattutto, al doppio impegno con il Leicester.
Al contempo, come sovente ribadito, Tiago Pinto (così come tanti altri dirigenti d’Europa) continua a monitorare plurimi scenari che possano essere considerati interessanti e da approfondire magari con più attenzione durante il trimestre estivo. Consapevole della fitta concorrenza nata in Serie A per diversi obiettivi, vedremo nelle prossime settimane con che orecchie il gm accoglierà l’annuncio dell’ex Roma, di fatto propostosi al suo vecchio club.
Questi e tanti altre scenari infiammeranno la futura sessione di mercato, complice una pressoché globale necessità di migliorarsi sia da un punto di vista tecnico che finanziario. Molto dipenderà sicuramente dalle capacità di dirigenti e società ma c’è da diverso tempo a questa parte una questione in grado di destare non poca attenzione e di certo non slegata al discorso fin qui condotto.
Ci riferiamo all’indice di liquidità, voluto dal presidente della FIGC, Gabriele Gravina e al quale si sono opposti i club di Serie A. Al di là di questo parametro, di cui dettovi già qualche tempo fa, sottolineiamo come ci sia un altro scenario destinato a impattare non poco sui piani di Mourinho e tanti altri.
Come riportato da “La Gazzetta dello Sport“, lo stesso Gravina intende infatti cancellare il Decreto Crescita in favore dei giocatori provenienti dall’estero. Netta la sua posizione , sintetizzata nel suo lapidario: “Decreto Crescita? Sono per la soppressione totale“.
Una decisione che potrebbe essere legata al voler favorire acquisti endogeni alla nostra realtà calcistica e finalizzata a rinnovare un calcio italiano che non poco in questi anni ha pagato la tendenza ad attingere da bacini stranieri. Ciò che è certo, intanto, è che l’attuazione di uno scenario del genere ostacolerebbe i piani dello Special One. Tanti, infatti, gli elementi provenienti dall’estero e collocati dal portoghese sulla wish list del connazionale ex Benfica.
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