Il tribunale spagnolo ha deciso di chiamare le parti a giudizio dopo aver valutato l’opposizione della Uefa sulle sanzioni contro la Superlega
La questione della Superlega che ha scosso il calcio europeo ancora non è finita. Alcuni mesi fa c’è stato un tentativo di creare un nuovo campionato che comprendesse le migliori squadre europee da parte di alcuni big club. Il progetto, di cui fanno ancora parte Juventus, Real Madrid e Barcellona, è stato ostacolato subito sia dalla Uefa, che dai tifosi, che non hanno accettato l’idea di un nuovo torneo. In diversi paesi, infatti, ci sono state molte proteste da parte dei supporter, che hanno raggiunto anche toni pesanti. Ha fatto scalpore, ad esempio, la foto dei tifosi del Liverpool che hanno inscenato il funerale dei Reds.
Nei mesi successivi alla proposta, abbandonata in poco tempo dalla maggior parte dei club, la Uefa ha avanzato la richiesta di sanzioni contro i club della Superlega. In particolare sono i tre club che ancora non hanno abbandonato il progetto a essere stati nel mirino dell’organo del calcio europeo. Ceferin, infatti, non ha gradito la decisione di Perez, Agnelli e Laporta, ed ha optato per il pugno di ferro. Questo, però, non è stato possibile, visto che le sanzioni sono state bloccate.
Sanzioni Superlega, squadre convocate a giudizio il 14 giugno
Come riporta As, il giudice del Tribunale Mercantile numero 17 Sofía Gil García, ha chiamato a giudizio le squadre e la Uefa per discutere delle sanzioni per la Superlega. Nei tribunali di Plaza Castilla verranno fissati cinque obiettivi: cercare di raggiungere un accordo o una transazione tra le parti; esaminare le questioni procedurali che possono ostacolare la prosecuzione del processo e la sua conclusione; fissare accuratamente l’oggetto del processo; proporre e ammettere prove se del caso ed esaminare i problemi che possono sorgere.
Importante, poi, sarà la decisione della Corte di Giustizia del Lussemburgo. che dovrà pronunciarsi sulla questione sollevata dal giudice Ruiz de Lara se la Uefa goda di una posizione di dominio e se quindi abbia il monopolio sulle competizioni europee e in particolare sulla Champions League.