L’allenatore della Roma ha parlato alla stampa alla vigilia di Roma-Bodo: “La panchina è una soluzione importante per vincere”
Domani alle 21 la Roma scende in campo allo Stadio Olimpico contro il Bodo. La gara è valida per il ritorno dei quarti di finale della Conference League, con l’andata che si è conclusa per 2-1 per i norvegesi. Entrambe le reti erano piuttosto evitabili e sono state frutto di alcuni errori individuali che hanno permesso a Saltnes e Vetlesen di andare in gol.
La gara di andata è stata seguita da uno strascico di polemiche riguardo uno scontro tra Nuno Santos e Kjetil Knutsen. Secondo quanto riportato da Pellegrini ai microfoni di Sky Sport, Il tecnico dei norvegesi avrebbe colpito con un pugno il preparatore dei portieri della Roma. Per questo la Uefa ha aperto un’indagine per fare chiarezza e convalidare eventuali squalifiche. Una, poi, è stata confermata oggi. La squalifica temporanea di Knutsen, infatti, è stata resa valida e non prenderà parte a Roma-Bodo.
Proprio dell’accaduto non ha voluto parlare José Mourinho, che alle 14.30 ha incontrato i giornalisti nella conferenza stampa di rito. Il portoghese ha parlato della sfida, di cosa si aspetta e, soprattutto, dell’appoggio dei tifosi che lo hanno fatto diventare romanista. Ecco le sue parole:
“Non siamo in condizione di iniziare la partita, ma ci siamo tutti. Sappiamo tutti che è un avversario difficile e di qualità. Siamo sotto 2-1, ma non c’è niente di nuovo. La scorsa settimana eravamo 1-0 per la Salernitana e ora 2-1 per il Bodo. Ci aspettiamo una partita difficile, ma siamo forti e preparati. Sono fiducioso”
Come si affronta una partita così importante?
“Io non ho visto nessun giocatore sotto pressione. In nessuno delle tre partite che abbiamo giocato. La prima partita è una sconfitta storica per noi come club e professionisti. Abbiamo avuto un comportamento esemplare nel modo in cui abbiamo perso. Nella dignità e nel fair play non normale. Di solito una persona reagisce in modo negativo e noi abbiamo reagito con onore in quella umiliazione. Poi nelle partite successive, mai un problema o difficoltà per un arbitro. Quello che è successo giovedì scorso è una situazione fuori dal contesto. La partita p stata normale e il finale normale. Quarantacinque minuti dopo la partita anche. Ma quello è un episodio isolato dal contesto. Vogliamo giocare come loro. Vogliamo andare in semifinale come loro. Mi aspetto una gara in cui partiremo in vantaggio grazie allo stadio, con la nostra gente. I tifosi possono giocare un ruolo nella motivazione della squadra. Domani mi aspetto solo una partita di calcio e il più bravo che sono convinto siamo noi“.
Come considera la panchina sia per il contributo sia per il carattere
“La panchina come soluzione è molto importante. Penso il contrario di quello che pensavo nei momenti di difficoltà. In quei momenti la panchina dava poche soluzioni, mentre adesso ci sono cinque o sei giocatori che hanno giocato tante volte da titolari. Senza quella panchina sarebbe stato difficile vincere contro la Salernitana. Avevamo bisogno di freschezza e altre soluzioni tattiche. Abbiamo cambiato molto fio a che non abbiamo trovato la soluzione adatta per vincere. Domani ci sono circa sei cambi da fare e se ci arriviamo abbiamo quattro giocatori che possono giocare 120 minuti. Ieri c’è stata Real-Chelsea in cui la panchina è stata importante. Per l’altra storia, uno dei miei principi più anziani per la propaganda è: una bugia che si ripete molto ogni tanto la gente pensa che è una verità. Ma una bugia che si ripete molto sarà sempre una bugia”.
Come si prepara questa partita?
“La differenza è minima. Non abbiamo peso 2-0 o 3-0, non dobbiamo fare cambiamenti drammatici. È 2-1 per loro. Abbiamo bisogno di un gol per pareggiare. Cambi drammatici non ci saranno anche perché non abbiamo avuto tempo di preparare qualcosa di diverso da quello che facciamo di solito. Contro la Salernitana abbiamo inziato a 3 in difesa e abbiamo finito a quattro, siamo partiti con un attaccante e siamo finiti con due. A metà primo tempo ho detto ai ragazzi che stavamo perdendo solo 1-0 e avevamo 45 minuti da giocare. Ora ne abbiamo 90′ e dobbiamo giocare tranquilli. Se mi chiedi se ci siamo allenati sui rigori ti dico di sì. Se mi chiedi se voglio arrivarci, la risposta è no. La loro squadra va rispettata perché è una buona squadra”.
Come sta Mancini? Che effetto le fa vedere 120.000 tifosi con Salernitana e Bodo?
“Mancini sta bene. I tifosi mi hanno effetto anche con la capienza al 50% e vedere per strada tutta la gente andare all’Olimpico. Vedere la gente dalle terrazze delle case. Mi fa sempre effetto la passione della gente per il suo club. È questo che rende i club che alleno miei. Non sono nato a Madrid, né interista, né romanista. Ma è questo che mi fa attaccare alla gente. I tifosi vengono per passione ed è più facile essere appassionato quando la squadra vince e stravince e gioca per i titoli. Questa è passione pura. Mi fa effetto. Purtroppo non gioco, non sono lì dentro. È una mia responsabilità far sentire ai giocatori questa passione. Noi in campo dobbiamo rispondergli”.
Il Bodo dice che è la panchina della Roma ad aver provocato la situazione con Nuno Santos
“Io non penso, lo fa la Uefa. Io non decido la Uefa decide”.
Si poteva fare qualcosa di diverso?
“Certo”.
Nella conferenza il direttore del Bodo dice che hanno già vinto grazie all’atteggiamento
“Non mi interessa quello che dice il direttore del Bodo/Glimt”.
Oggi è stato rilasciato un video sull’Independent. Che considerazioni ha?
“Non abbiamo considerazioni”.
Saltnes dice che avete fatto un gioco psicologico
“Se vioi parlarmi di quello che dicono gli altri non mi interessa”.
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