L’allenatore portoghese ha parlato alla stampa nell’incontro di rito alla vigilia di Roma-Lazio, derby valido per la 30ª giornata di Serie A
Domani alle 18 va in scena Roma-Lazio. Il derby è senza dubbio una delle partite più importanti della stagione per diversi motivi. Da una parte c’è l’importanza che rappresenta per i tifosi, mentre dall’altra rappresenta una buona opportunità di scalare la classifica. I biancocelesti, infatti, sono attualmente quinti a 49 punti, uno in più della Roma. In caso di successo, quindi, i giallorossi potrebbero superare Immobile e compagni avvicinandosi al quarto posto che significa Champions League.
La settimana di preparazione a Roma-Lazio non è stata delle più semplici per i giallorossi. Dopo la gara con l’Udinese, pareggiata all’ultimo respiro, Abraham e compagni hanno dovuto rispettare anche gli impegni europei. Giovedì, infatti, la Roma ha giocato allo Stadio Olimpico contro il Vitesse in Conference League. Anche qui, il pareggio è stato raggiunto proprio dall’attaccante inglese in pieno recupero scongiurando i supplementari. Grazie al gol vittoria di Sergio Oliveira nella partita di andata, la Roma è riuscita a strappare il pass per i quarti di Conference League, dove affronterà il Bodo/Glimt. Nelle ultime ore, poi, Lorenzo Pellegrini sta facendo preoccupare i tifosi visto che la sua presenza nel derby è in dubbio.
Roma-Lazio, le parole di Mourinho
Alla vigilia della partita, José Mourinho ha incontrato i giornalisti nella conferenza stampa di rito prima di Roma-Lazio. Inizialmente in programma alle 19.30, l’incontro è stato anticipato di mezz’ora. Alcune parole rivolte al derby erano state pronunciate dal portoghese già dopo la fine della partita con il Vitesse. Lo Special One, infatti, aveva sottolineato come i suoi titolari avessero giocato, mentre quelli della Lazio stessero a casa insieme a Sarri. Una dichiarazione che non è passata inosservata e ha portato i due club ad un accordo. Entrambe le conferenze stampa, infatti, sono state organizzate allo stesso orario in modo da non concentrare le attenzioni sulle dichiarazioni dell’altro.
Perché rimane una partita unica? Siete riusciti a recuperare tutti?
“Abbiamo recuperato tutti, tranne Spinazzola. Emozione? È un derby. Non è mai una partita uguale alle altre. Ha qualcosina in più, però è tutta la vita che faccio i derby. Il primo è il derby di Lisbona, l’ultimo quello di domani. Le emozioni sono un deja vu, siamo abituati“.
Lo stadio torna al 100% Può avere qualcosa in più per i tifosi?
“Si è più bello. Ce ne sono stati alcuni giocati a porte chiuse che non sono stati i derby dei tifosi perché erano a casa. Ora si ritorna alla normalità e si confonde che c’è una squadra che gioca in casa e una fuori. Anche perché lo stadio è di tutte e due le squadre. Il calcio senza tifosi non è calcio e il derby senza tifosi non è un derby. Per questo sarà più bello“.
Secondo Zeman la Lazio è favorita
“Non puoi aspettarti che un allenatore con 25 titoli risponda a qualcuno con due Serie B. Se mi avessi parlato del signor Trapattoni avrei risposto, Zeman non posso“.
La squadra ha più continuità
“È sempre importante in tutte le partite, non solo del derby. Dico in funzione delle ultime 7 o 8 partite in cui è stato tutto lì. Contro l’Atalanta 1-0 per noi, con il Vitesse 1-0 per loro come con l’Udinese. Contro il Sassuolo 2-1 per loro. Tutte le partite sono state con questo tipo di risultato in cui se vinci devi mantenere il risultato, se perdi devi mantenere il risultato positivo. Se vogliamo tornare indietro all’altra partita con la Lazio è stata 3-2 e abbiamo lottato fino all’ultimo secondo. Questa squadra ha una caratteristica: che la squadra c’è sempre e mi fa pensare di poter vincere sempre“.
Lei ha giocato 98 derby. Qual è il più importante?
“Sono tanti. Non posso scegliere quale sia il migliore. Io ho giocato Benfica-Sporting come allenatore del Benfica e poi come allenatore del Porto. Non posso dire che sono stati diversi. Un derby è sempre un derby. Devi metterti nella posizione degli altri. E chi sono gli altri? Le persone più importanti per un club: i tifosi. Per questo non posso scegliere qual è il più importante“.
Lo terrebbe Pedro? Come racconta la fine del rapporto?
“Non voglio raccontare la storia della fine del rapporto a Roma. Quello lo deve fare Pinto. Ha fatto 9 gol per la Lazio? Meglio per loro“.
Cosa l’ha colpita di Roma e della Roma?
“L’affetto anche prima di arrivare. Di solito quando una persona arriva in un club se lo deve guadagnare l’affetto lavorando tanto. Deve dare tutto sé stesso. In questo mio caso l’affetto c’è stato anche prima di arrivare e sudare per la prima volta in estate lavorando lì. Anche prima del primo allenamento. Per questo mi sembra che la gente ha un cuore speciale per dare affetto senza ricevere nulla in cambio“.
Quale Roma le piace di più?
“La Roma che mi piace di più è quella che vince e domani voglio una Roma che vince. Come risposta è stata corta, se vuoi fare un altra domanda va bene così“.
Le condizioni di Pellegrini?
“Quando torni da una partita con la febbre non stai al massimo. Non voglio dire che sta al 200%, ma si è allenato con il gruppo“.