L’ex allenatore della Roma era a Kiev con la famiglia quando è scoppiata la guerra in Ucraina. Il racconto appena arrivato nel suo paese
Il peggio è passato, ma la paura rimane. Paulo Fonseca, insieme alla sua famiglia, è finalmente tornato a casa dopo aver assistito all’inizio della guerra in Ucraina. L’ex allenatore della Roma è stato preso alla sprovvista dall’inizio del conflitto. Una condizione comune q molti che non si aspettavano un escalation così rapida. Insieme alla popolazione che cercava di mettersi in salvo, c’erano anche altre conoscenze del calcio italiano come Roberto De Zerbi. L’ex allenatore del Sassuolo, ora allo Shakhtar Donetsk, ha abbandonato nei giorni scorsi Kiev, raggiungendo l’Italia ieri.
La guerra in Ucraina ha scatenato diverse reazioni con la maggioranza dell’Europa che ha condannato il gesto di Putin. In questi giorni, infatti, gli stati dell’Ue stanno studiando ulteriori sanzioni per la Russia che ne sta già pagando le ripercussioni. Anche il mondo del calcio non è rimasto a guardare. La Figc ha posticipato le partite del turno appena passato di cinque minuti. L’obiettivo era sensibilizzare i tifosi su quanto sta accadendo in Ucraina. Anche la Uefa e la Fifa hanno preso dei provvedimenti. Dopo le proteste di alcune nazionali, il primo organo ha deciso di espellere lo Spartak Mosca dall’Europa League, mentre il secondo ha deciso che la Russia non parteciperà a Qatar 22. Il Comitato Olimpico Internazionale, invece, ha consigliato alle federazioni di non invitare atleti russi.
Guerra in Ucraina, Fonseca: “Ci siamo spaventati per le bombe che cadevano vicine”
Fortunatamente, solo tanta paura per Fonseca e per la sua famiglia che ora sta bene e fuori ogni pericolo. Come si legge dal comunicato stampa ufficiale, l’ex allenatore della Roma è arrivato oggi dopo mezzanotte a Lisbona. Un viaggio molto lungo cominciato venerdì sera. “Avevamo in programma di andare in Svizzera, alle 4 del mattino abbiamo sentito le bombe a Kiev“. Così Paulo racconta l’inizio dell’incubo: “È stato il momento più difficile, siamo stati presi dal panico”. L’ex allenatore giallorosso si è precipitato in strada con la moglie, ma le vie erano piene. Per questo ha preferito rivolgersi al presidente dello Shakhtar insieme a giocatori e staff. Infine, Fonseca conclude: “È stato un viaggio molto lungo, quasi senza sosta, sempre con la sensazione di pericolo”.