José Mourinho studia le mosse da attuare per dare maggiore continuità alla Roma. Novità importanti già in vista della sfida contro il Sassuolo.
La Roma torna oggi al lavoro dopo il giorno di riposo concesso alla squadra all’indomani della partita di Coppa Italia contro l’Inter. La sconfitta di San Siro brucia. E non solo perché ha portato all’eliminazione da un torneo su cui il club voleva puntare con forza, ma anche per alcuni limiti caratteriali che la squadra ancora una volta ha evidenziato. Limiti che sono finiti nel mirino delle critiche di José Mourinho, letteralmente furioso con i suoi giocatori al termine dell’incontro.
Uno sfogo, quello dell’allenatore, che probabilmente ha come obiettivo una reazione forte da parte dei giocatori. Mourinho nel corso della propria carriera si è distinto anche e soprattutto per le sue spiccate capacità comunicative. Il suo modo di motivare la squadra, spesso, ha fatto la differenza nel raggiungimento dei risultati più importanti. Per questo è impossibile pensare che il tecnico non abbia valutato bene le proprie parole, pesandole una ad una e cercando di spingere i calciatori a reagire.
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Roma, Mourinho pronto a cambiare | L’idea del tecnico
Ma l’aspetto psicologico non è evidentemente l’unico su cui lo Special One intende lavorare nel prosieguo della stagione. Fin qui la Roma ha alternato due diverse disposizioni tattiche: il 4-2-3-1 ed il 3-5-2. La preferenza di Mourinho per il primo modulo non è certo un mistero. E’ quello che più ha utilizzato nel corso della carriera e il passaggio alla difesa a 3, inaugurato nella sfida contro il Venezia, era stato dettato soprattutto dalla situazione di emergenza dovuta alle assenze. Una scelta confermata anche di recente con l’organico quasi al completo – fatta salva l’assenza “storica” di Spinazzola.
Eppure i miglioramenti non ci sono stati. O, quanto meno, non sono stati tanto costanti ed evidenti da indurre il mister a proseguire su questa strada. E così, come spiega oggi Il Corriere dello Sport, già dalla sfida contro il Sassuolo si potrebbe tornare a vedere una Roma schierata con il 4-2-3-1, con Mancini e Smalling al centro della difesa – vista la probabilissima assenza di Ibanez – e uno tra Cristante e Veretout ad affiancare in mediana Sergio Oliveira. Pellegrini trequartista dietro ad Abraham, con Mkhitaryan a destra e Felix a sinistra. Un ritorno alle origini dal quale Mou conta di ottenere uno step di crescita. Anche perché questa squadra, come lo stesso tecnico ha evidenziato in passato, non è costruita per giocare con una difesa a 3. E perché per volare, forse, c’è bisogno di tornare a mettere le ali. Il contributo in zona gol fornito fin qui dagli esterni difensivi è pressoché nullo: appena due assist in tutta la stagione.