Riapertura totale degli stadi, dopo due anni di pandemia sembra essere quasi giunto il momento per portare la capienza degli impianti sportivi nuovamente al 100%.
A marzo l’approdo del coronavirus in Italia e la situazione di emergenza sanitaria, sociale ed economica compirà praticamente due anni. In questi mesi si sono verificati tanti cambiamenti, in qualsiasi ambito, non poche volte in grado di portare con sé polemiche e discussioni. Restando al solo ambito calcistico, ad esempio, non poca attenzione ha suscitato la decisione presa a metà gennaio di limitare a 5000 unità la capienza in occasione delle gare comprese tra il 16 e il 23 del mese scorso.
L’accesso in tribuna o in curva sembrava aver assunto il felice sapore di rinascita sul finire della scorsa estate quando, nel nostro Paese, dopo due anni di partite in silenzio, si è deciso di aprire gli impianti al 50%. La percentuale è stata quindi portata al 75% per poi scendere nuovamente in seguito al peggioramento della situazione sanitaria.
La questione non è di certo slegabile dall’andamento della fase pandemica vissuta in Italia dove, in seguito al picco natalizio e alle prime settimane del nuovo anno, sembrano essere arrivati dei barlumi di speranza. Ecco il motivo per il quale, negli ultimi tre mesi della stagione, si potrebbe assistere ad una piacevolissima novità.
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Stando a quanto si legge sulle colonne de “La Repubblica“, infatti, a partire dal mese prossimo si potrebbe tornare a saturare nuovamente gli stadi. Non accade di fatto dalla fase pre-pandemica quando cioè, Dzeko e colleghi, guidati allora da Paulo Fonseca, si imposero sul Lecce. Il piano è quello di portare nuovamente la capienza al 75% per poi, da circa metà marzo, aggiungere quest’ultimo dato il restante 15%.
Il ministro Speranza, in accordo con la sottosegretaria allo sport, Valentina Vezzali, ha firmato una nota nella quale si annuncia di essere al lavoro per un “percorso graduale che prevede la riapertura a capienza massima degli impianti sportivi all’aperto ed al chiuso. Si lavora ad un primo allargamento, a partire dal 1° marzo, che porterà al 75% ed al 60% il limite delle capienze rispettivamente all’aperto ed al chiuso. Per poi proseguire con le riaperture complete qualora la situazione epidemiologica continuasse il suo trend di calo”. Nulla ancora di ufficiale, insomma, ma la strada tracciata dai colloqui tra Speranza e Gravina pare quella giusta e l’approdo potrebbe portare alla conquista di una normalità che tanto manca a tutti noi, in qualsiasi ambito.
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