Il general manager dell’area sportiva della Roma ha parlato ai microfoni del club all’indomani della chiusura della finestra di calciomercato
Senza lode e senza infamia. Anzi no, analizzando bene come è andato il calciomercato invernale della Roma, Tiago Pinto qualche lode se la merita. Il 31 gennaio alle 20 c’è stato il triplice fischio sulla finestra di gennaio in cui le squadre hanno potuto rinforzare le proprie rose. La Roma non si è lasciata scappare quest’occasione e ha messo a segno alcuni colpi mirati. Nelle prime settimane del 2022, infatti, sono arrivati due giocatori richiesti direttamente da José Mourinho.
In prestito, infatti, sono arrivati Ainsley Maitland-Niles dall’Arsenal, e Sergio Oliveira dal Porto. I due sono arrivati con due obiettivi diversi. Il primo, esterno inglese di 24 anni, sarebbe dovuto essere il ricambio di Rick Karsdorp, ma ha dimostrato che può giocare anche a sinistra. Il secondo, centrocampista di 29 anni, è arrivato a Trigoria per migliorare la linea mediana a disposizione dello Special One. In due gare di Serie A, l’ex Porto è andato a segno due volte, dimostrando subito le sue grandi qualità.
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Calciomercato Roma, Tiago Pinto fa il punto della situazione
In partenza, invece, ci sono stati parecchi movimenti. Prima di tutto, tra gli esuberi che erano stati inseriti fuori squadra da Mourinho, Federico Fazio ha trovato la risoluzione del contratto abbracciando il progetto della Salernitana. Tra quei giocatori che non hanno mai fatto parte dei piani del tecnico portoghese, poi, sono partiti Bryan Reynolds, in prestito al Kortrjik, Gonzalo Villar e Borja Mayoral, in direzione Getafe. Oltre a loro, ha lasciato la Roma in cerca di minuti anche Riccardo Calafiori, ceduto al Genoa fino al termine della stagione. A titolo definitivo, invece, ha lasciato la Roma Riccardo Ciervo, che è approdato al Sassuolo. Tiago Pinto alle 15.00 di oggi ha parlato alla stampa in una conferenza organizzata dalla società, per parlare di ciò che è accaduto in questo mese. Ecco le sue parole:
Un titolo a questo calciomercato e qual è stata l’offerta più alta che la Roma ha ricevuto?
“Cominciamo bene (ride). Sul titolo sai che impariamo tutti i giorni, nella mia ultima finestra ho fatto la mia pagella, ma sono stato frainteso e quindi anche stavolta non lo farò. Sulle offerte preferisco non parlare. Il calcio è dinamico e ci sono i giocatori di movimento che ricevono offerte più alte. In queste ultima finestra di mercato siamo riusciti a trattener ei giocatori migliori. Sono soddisfatto che i giocatori migliori siano rimasti nelle ultime tre finestre di mercato. Il mercato è sempre pieno di retroscena. In futuro potrò avere l’opportunità di parlare die retroscena, ma ho sempre paura di parlare di queste cose che sono di backstage. In Italia poi è sempre interessante vedere come viene vissuto il calciomercato, soprattutto l’ultimo giorno di mercato mi ha colpito“.
Zaniolo sarà un prossimo big? Sarà uno dei primi con cui intavolerete un incontro?
“Una settimana dopo il mercato estivo c’era una situazione simile con sei o sette giocatori che dovevano rinnovare. Questo è un momento in cui dobbiamo tutti aiutare il mister e la squadra a raggiungere gli obiettivi. Per gli interessi individuali è chiaro che il calcio p così, ma adesso non p il momento di parlare del mercato estivo. In tre o quattro mesi questa squadra, questa famiglia, deve lottare in tre o quattro competizioni e possiamo fare una bella stagione“.
La Roma si è avvicinata alla Champions?
“Sì. Credo che il mercato di gennaio sia molto particolare. Tante volte quello che noi vogliamo è capire quello che manca alla squadra e se siamo capaci di portare a casa giocatori che possono avere un grande rendimento da subito. Con umiltà dalla fine di novembre e dicembre abbiamo fatto un grande lavoro per capire quali fossero le lacune nella squadra e quali ruoli rinforzare. Abbiamo ricercato anche i profili migliori che volevamo prendere e i ragazzi per fortuna sono arrivati e hanno migliorato la squadra“.
Come pensa di risolvere il problema liquidità?
“La cosa più bella di questo progetto è il modo allineato in cui lavoriamo. La società è presente ci accompagna in ogni lavoro. L’allenatore è uno dei migliori del mondo e il nostro lavoro è unire tutte le idee tra parte calcistica e società e lavorare al meglio. Stiamo lavorando nel modo giusto per diventare un clu migliroe anche dal piunto di vista economico e nei prossimi mesi, insieme a Mourinho, stabiliremo un piano. A settembre del 2022 saremo qua e la rosa sarà più forte“.
Continuerà la politica di non cedere i migliori?
“È una domanda interessante perché riflette quello che è il calcio. Dobbiamo fare delle scelte per migliorare la squadra al di là di quello che prendiamo e vendiamo. La cosa più importante è che noi abbiamo degli obiettivi importanti e nella prossima finestra di mercato li raggiungeremo così, al di là di quello che faremo“.
La Roma è andata meglio in entrata o in uscita?
“In uscita abbiamo tre obiettivi: diventare la squadra più coesa anche con meno giocatori. Poi cercare il progetto giusto per i giocatori che non giocano e, terzo, fare un bilancio tra quello che spendiamo e guadagniamo. Nelle uscite siamo riusciti a fare tutto quello che volevamo, forse solo un giocatore poteva fare meglio“.
È vero che Diawara ha bloccato l’arrivo di un terzo acquisto?
“Amadou non ha bloccato niente. A volte il calcio è come il matrimonio. Non è vero che un terzo acquisto non è arrivato perché Diawara non è partito. Vi chiedo scusa, ma ci sono delle cose che non capisco, condivido con voi il mio pnsiero. Il 12 gennaio abbiamo preso Sergio Oliveira. Poi io, mister e l’ufficio stampoa abbiamo detto che il mercato fosse chiuso. È chiaro che io o il mister e qualsiasi persona che pensa potesse dire che il mercato fosse chiuso. Noi, ripeto, non abbiamo detto che il mercato fosse al 100% chiuso perché non siamo pazzi, ma con Sergio Oliveria il mercato era sostanzialmente chiuso. Poi qualcuno di voi ha detto Danilo, Joao Mouitnho, Grillitsch, Kamara, tuti quanti. Scusatemi ma Joao Moutinho è stato uno scherzo del social media che poi è diventato virale. Dite che non parliamo, ma abbiamo trovato una strategia che se c’è da dire qualcosa la diciamo. Di tutti questi nomi nessuno ha avuto una trattativa, anche Kamara. Un giorno posso anche spiegare il dossier Kamara. Quello che mi dispiace, non voglio essere arrogante, è che tutti questi ragazzi di cui si è parlato, non hanno mai avuto una trattativa. Alla fine hanno detto che fossero obiettivi sfumati. Non ho mai detto una volta che avremmo preso questi ragazzi. Abbiamo sempre detto che non fossero obiettivi, ma alla fine è uscito fuori che sono stati affari sfumati“.
Zakaria era tra questi?
“No, quello è un altra storia. Ci sono tante cose da dover considerare. Non voglio considerare il caso specifico di Zakaria che è andato alla Juventus, ma è vero che è un giocatore che il nostro scouting seguiva e che noi conoscevamo moto bene. Magari lo scouting lavora bene, ma il direttore sportivo è scarso“.
Siete preoccupati per il diritto di recompra di Abraham?
“No, sono contento perché lui sta giocando bene, ha un alto rendimento. Credo che, come ha già detto il mister, lui può diventare molto più forte. Nel primo anno in Italia, che è molto difficile, sta facendo bene e voi lo sapete. Non mi preoccupa il diritto di recompra“.
Le altre squadre si sono rinforzate di più della Roma? Usate ancora l’algoritmo?
“Innanzi tutto, noi dobbiamo stare attenti a quello che facciamo noi. Non sto attento a quello che fanno gli altri. Sull’algoritmo, sapete che non dico bugie, ma non so dove sia nato questo tema. Oggi noi nel calcio abbiamo un rischio moto grande ovvero prendere un giocatore sbagliato. Spendere soldi per un giocatore che non ha buone prestazioni. Quello che facciamo noi con lo scouting, è ridurre al massimo possibile questo rischio. Mai abbiamo preso un giocatore attraverso l’algoritmo. Appena arrivato a gennaio ho preso El Shaarawy che non ha bisogno dell’algoritmo. Rui Patricio anche. Per Reynolds puoi dire che è una scelta sbagliata di un direttore sportivo, non dell’algoritmo. Non possiamo dimenticare che i dati, che sono gestiti da persone, sono importanti, anche per il lavoro di Mourinho. Il lavoro dello scouting non p come venti anni fa. Se si prende un giocatore o un allenatore non possiamo dire che è stato preso per l’algoritmo, almeno a Roma. E se le cose vanno male non è colpa dell’algoritmo“.
La Roma è una società che in ambito di calciomercato trova tutte le porte aperte? Lavorare per la Roma è più difficile?
“No. È diverso. Lavorare in Portogallo e in Italia è diverso. LAùavorare a Roma e al Benfica è diverso. L’esempio che hai fatto te ne posso fare diversi. Quando sono arrivato Pau Lopez era in panchina e giocava Mirante. Magari aveva un valore pari a zero, ma dopo ha giocato e poi si è infortunato. Tiago Pinto p arrivato alla porta del Marsiglia e abbiamo scelto che quello fosse il progetto migliore per Pau Lopez. Sei mesi dopo, un giocatore che prima è in panchina, poi ha alzato il valore a 12 milioni. Posso farti altri esempi come Coric, Bianda che non giocavano. Non capisco cosa vuoi dire con i rapporti perché io parlo con tutti i club. Sono anche conosciuto per privilegiare i rapporti con i club che con gli agenti. Secondo me la Roma è un’istituzione molto grande e un potere molto grande e se qualcuno non vuole aprire la porta a Tiago Pinto la apre sicuramente alla Roma“.
Può garantire che Zaniolo l’anno prossimo giochi nella Roma?
“Non posso io come nessun altro“.
Come mai non è arrivato il regista?
“Con una domanda ne hai fatte tre. Se non sbaglio, Mourinho ha detto che il mercato non è chiuso, ma non si aspettava nessuno. Come ho detto, il mercato estivo è molto lontano. Quando finisce il mercato per noi comincia un’altra stagione. tutti noi abbiamo la testa in campo per migliorare ciò che va migliorato. Utilizzando la metafora del direttore di orchestra, abbiamo portato più musicisti all’orchestra e ora bisogna migliorare gli strumenti e migliorare la sinfonia che i tifosi meritano. Come ho detto nel mercato estivo, lavoreremo con la proprietà e con Mourinho, lavoreremo per diventare una società più forte“.
Lei si aspettava che a gennaio ci fossero tutti questi colpi di mercato onerosi? E come se lo spiega?
“Ci sono club che quando hanno dei problemi devono reagire e per questo vengono fatti i movimenti che hai detto. Stiamo cercando di convivere con il Covid e stiamo aspettando che il mercato vada avanti. Non posso dirti che sono stato sorpreso, mi aspettavo che si potesse movimentare qualche cosa, ma penso che nelle prossime finestre di mercato questo sarà più normale. Secondo me non tornerà mai a tre o quattro anni fa quando ci sono stati i trasferimenti di Neymar, Coutinho, Dembelé. Siamo diventati tutti più equilibrati“.