Calciomercato Roma, siamo ormai giunti alle battute finali di una campagna acquisti che non poche sorprese ha portato, soprattutto negli ultimi giorni.
Nella settimana appena conclusasi si è assistito ad un massiccio movimento in entrata e in uscita soprattutto in casa Juventus, laddove si è registrata una monopolizzazione dell’attenzione mediatica in seguito alla firma, da molti inattesa, di Dusan Vlahovic. Il serbo è arrivato per una cifra di quasi 80 milioni di euro e, memori anche delle difficoltà prolifiche di Morata e Kean, la sua presenza potrebbe impattare non poco sul proseguimento del campionato bianconero.
La dirigenza torinese, superata una fase in cui è parsa dormiente, ha poi manifestato un dinamismo a dir poco importante in questi ultimi giorni, come evidenziato dall’approdo sempre più vicino di un giocatore che per tempo ha rappresentato un vero e proprio tormentone all’ombra del Colosseo, Denis Zakaria. Lo svizzero in scadenza con il Borussia Monchengladbach arriverà nelle prossime ore a Torino per una cifra di poco più di 5 milioni di euro.
Non poco il rammarico, quindi, in casa giallorossa laddove si continua a palesare una certa esigenza, definibile a buon modo come “storica”. Già, perché se è vero che Pinto ha saputo ben ovviare alle questioni legate a Dzeko e Spinazzola nella scorsa estate, è altresì giusto evidenziare che dallo scorso giugno l’anelito di mister Mourinho circa un approdo in mediana non è stato ancora soddisfatto.
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L’arrivo di Sergio Oliveira, così come quello di Maitland-Niles, pare aver portato fiducia e maggiore serenità all’ambiente Roma, dove finalmente si registra una valida alternativa a Rick Kasrdorp e un elemento saggio quanto qualitativo per la regione centrale di campo. Il numero 27, in particolar modo, al di là dei due gol segnati contro Cagliari e Empoli, ha dimostrato grande personalità, garantendo al tecnico, suo connazionale, una valida alternativa grazie.
Lo stesso e già citato Maitland, arrivato in prestito secco dai Gunners qualche giorno prima della firma dell’ormai ex Porto, si è velocemente inserito nelle gerarchie della squadra, disputando da titolare la delicata e beffarda gara con la Juventus, a sole 48 ore di distanza dal suo arrivo in Italia. Tutto ciò conferma quello che sin da subito è stato un vero e proprio mantra di Mou. L’ingaggio cioè di giocatori pronti, coraggiosi e validi, che arrivassero alle giuste condizioni e, soprattutto, con la consapevolezza di poter tornare subito utili alla causa.
Se si volesse, ora, provare a rispondere ad un quesito attanagliante i tifosi giallorossi tutti, andrebbe considerata un’importante rosa di aspetti. Non è possibile, a poche ore dalla fine del mercato, prendere una posizione definitiva di fronte alla domanda: “Gli acquitti della Roma finiscono qui?”.
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Si parta dall’evidenziare quanto abbiamo appena detto. Ossia l’esigenza di arrivare a profili pronti, che non siano ingaggiati solo “per fare numero” ma che possano invece impattare felicemente. Troppe volte, infatti, si è assistito a ingaggi rivelatisi poi scarsamente utili e destinati a impattare in modo a dir poco triste anche sulle casse economiche di un club sul cui libro paga hanno figurato spesso i nomi di chi da tempo non giocasse o, addirittura, si allenasse a parte senza quasi avere contatti con la prima squadra. La Roma sta cambiando e vuole continuare a farlo e uno dei primi punti di partenza è sicuramente quello di evitare gli errori del passato.
Per tale motivo crediamo che, se non si verificassero le giuste occasioni, in grado di permettere la firma di un profilo che possa subito tornare utile, ai piani alti di Trigoria opteranno per un procrastinamento alla prossima estate. Quando, con la certezza di un budget legato ai risultati e con maggiore tempo a disposizione, sarà possibile intervenire con maggiore calma e meno ansia.
Ciò non esclude del tutto, però, che la giornata di domani non possa essere caratterizzata da novità o sorprese last-minute, soprattutto rievocando la grande silenziosità che ha contraddistinto il modus operandi di Pinto e Friedkin in questi mesi. Dopo aver allontanato gran parte degli esuberi, si cercherà di chiosare in modo definitivo la questione Diawara, seguito da plurime squadre italiane e, soprattutto, dal Valencia. Da capire e valutare anche le sortite dei “giovanotti de sta Roma bella”, cioè dei non pochi e talentuosi ragazzi, alcuni cresciuti a Trigoria sin da bambini, sfruttati in modo cadenzato da un Mou che non ha mai però perso occasione per dimostrare fiducia nei loro confronti.
Da rimandare al prossimo giugno il discorso Guedes, non rappresentando quest’ultimo una questione prioritaria. Se ne parlerà a campionato finito quando Pinto potrebbe anche sedersi nuovamente al tavolo con la dirigenza londinese e discutere per un prolungamento del prestito ed eventuali opzioni di riscatto per Maitland-Niles, cercando di bastire il più classico dei 2×1 e tornare nuovamente a dialogare per l’approdo di Xhaka.
Restando al mercato invernale, tutto continua ad essere legato allo scenario Diawara. Una sua uscita potrebbe acuire le speranze di una piazza che si attende un colpo alla Smalling, che arrivi sul gong finale. Sempre però nell’ottica di un arrivo intelligente e ben ponderato. Il rischio che la tanto voluta e desiderata ciliegina sulla torta resti indigesta è alto e gli esempi del passato non mancano. Ma lasciamo ugualmente alle prossime ore l’ardua sentenza.
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