A sei mesi e mezzo dal terribile infortunio in Nazionale, prosegue il lavoro di recupero di Leonardo Spinazzola.
Ieri, le parole del medico della Nazionale italiana Andrea Ferretti avevano spaventato un po’ tutti. Il responsabile dello staff medico Azzurro, parlando dell’infortunio di Leonardo Spinazzola, aveva pronosticato tempi di recupero decisamente lunghi. Addirittura Ferretti aveva fatto riferimento alla prossima stagione, per un pieno recupero del laterale giallorosso. Parole che, secondo quanto riporta Il Corriere dello Sport, dalle parti di Trigoria sono state accolte con stupore e anche un po’ di fastidio.
Questo perchè la situazione di Spinazzola è ben nota alla Roma, e che i tempi di recupero fossero lunghi era risaputo. Qualche giorno fa era stato lo stesso José Mourinho a chiarire la propria posizione sul giocatore. “Ho sempre pensato che non avrei potuto contare su Spinazzola per questa stagione“, aveva detto il tecnico alla vigilia della sfida contro l’Empoli. “Se tornasse anche solo per una partita sarebbe una cosa in più. L’importante, come ripeto sempre a Leo, è che ogni giorno manchi un giorno in meno al ritorno” aveva aggiunto Mou.
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Roma, Spinazzola e i tempi di recupero | La situazione
L’allenatore si era poi stupito delle iniziali, ottimistiche previsioni, secondo le quali Spina sarebbe potuto tornare a disposizione a cavallo tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022. Un recupero-lampo che, dato l’infortunio patito dal giocatore, sarebbe stato letteralmente miracoloso. D’altra parte anche il chirurgo finlandese Lasse Lampainen, che aveva operato Spinazzola, aveva chiarito che il recupero agonistico avrebbe richiesto circa 8 mesi. Italia-Belgio è passata da 6 mesi e mezzo, quindi è naturale che ci sia da aspettare ancora un po’.
Esiste, allora, un caso Spinazzola? C’è un ritardo nel suo processo di recupero? Difficile stabilirlo. Certamente per il giocatore era previsto un nuovo consulto con il dottor Lempainen a Turku, intorno alla metà di 15 gennaio. Un incontro che non è avvenuto e che lascia immaginare che si sia preferito andare avanti con maggior cautela. Anche perché sarà fondamentale agire in modo da scongiurare pericolose ricadute. Il piano resta fissato: dal momento in cui Lempainen darà il via libera servirà un altro mese di allenamenti. Poi, si potrà procedere al graduale rientro. “Prima 10 minuti, poi 20, poi 45” aveva detto a Novembre l’ortopedico. E questo resta il percorso. Intanto, dallo staff del giocatore filtra fiducia, insieme alla conferma che tutto procede bene.