Calciomercato Roma, un sentimento di speranza ha pervaso la Capitale tutta in queste ore. Ecco il motivo.
Se quella del primo tempo ieri pomeriggio è stata una delle migliori prestazioni della stagione, si può forse dire lo stesso di José Mourinho a fine gara, quando ha divertito non pochi con sorrisini e battute sornioni. Bravo a stemperare un sentimento di preoccupazione che sembrava essersi abbattuto sulla piazza dopo lo scialbo atteggiamento della seconda frazione.
Dalla giacca di qualità al discorso su un audience che rischiava di azzerarsi dopo i primi 45 minuti, il tutto senza dimenticare degli apprezzamenti, personali ma della piazza tutta pure, su Sergio Oliveira. Gli ultimi 270 minuti, intanto, parrebbero aver finalmente lenito parte di quel timore e di quei “rumori” che avevano caratterizzato le prime due settimane del 2022.
Bisognerà adesso seguire la stessa strada inaugurata dalla vittoria casalinga con il Cagliari per cercare di ridurre pian piano il gap con la zona Champions, ad oggi ancora importante ma di certo non proibitivo. Abbandonando per un momento discorsi legati squisitamente al calcio giocato, preferiamo adesso soffermarci su una questione che sembra aver monopolizzato l’attenzione mediatica e dei tifosi capitolini, lato sensu, quest’oggi.
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Non ci riferiamo, infatti, unicamente alla sponda giallorossa ma anche a quella biancoceleste, ambedue pervase in queste ore da un sentimento di speranza, sottintendente però anche la consapevolezza di come, con ogni probabilità, questo stesso sentimento sia destinato a rimanere tale.
Una sorta di fantasia che vola libera, come direbbe Vasco Rossi, che però ha una patina molto meno utopistica rispetto a quella che avrebbe avuto qualche tempo fa. Ci riferiamo cioè alla presenza in città di Marcelo, storico terzino del Real Madrid. Dal suo profilo, il laterale brasiliano ha pubblicato numerosi aggiornamenti, chiamatele stories se preferite, inquadranti gli emblemi e i monumenti più importanti della città eterna.
Abbandonando le fantasie e volendo condurre un discorso più profondo, va sottolineato che, pur rimanendo uno scenario più che difficile, un approdo su una delle sue sponde del Tevere non sia del tutto utopistico. Il numero 12 è ben lungi dal ricoprire quella centralità all’interno del progetto Galacticos che invece ha contraddistinto gran parte della sua carriera. Fin qui ha accumulato, per infortuni e covid, solo 380 minuti, per un totale di 9 presenze.
Da Madrid trapela la possibilità di lasciarlo partire a zero già a gennaio, avendo il contratto in scadenza il prossimo giugno. Ingredienti, questi, da non sottovalutare. Tra non molto, si capirà cosa ci sia sotto. Se una semplice vacanza o qualcosa in più.
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