Calciomercato, UFFICIALE: terremoto FIFA sui prestiti

La FIFA interviene con decisione sul mondo del calcio. Ridefinite nuove regole che potrebbero avere impatto sin da subito sul calciomercato.

Bomba ufficiale in casa FIFA, un vero e proprio terremoto sul mondo del calciomercato. La federazione internazionale che governa il calcio interviene con decisione sugli equilibri di mercato che coinvolgono tutti i club. Ecco le nuove regole sui prestiti, il cambiamento è epocale.

FIFA calciomercato
Gianni Infantino ©LaPresse

Gianni Infantino gioca la carta che ribalta gli equilibri del mondo del calciomercato. Proprio mentre impazza la finestra di riparazione invernale, con la Roma tra le più attive in Serie A, giunge una novità epocale in casa FIFA. La federazione che governa il calcio riscrive le regole per quello che riguarda i prestiti tra club e lo scenario che si presenta è completamente rinnovato. Le intenzioni sono nobili, promuovere maggiore equilibrio tra le competizioni e sviluppare giovani calciatori dal vivaio ad esempio, ma non solo.

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Calciomercato, UFFICIALE: terremoto FIFA sui prestiti

UEFA calciomercato
Logo FIFA e UEFA ©LaPresse

Le nuove regole saranno graduali, con cambiamenti importanti a livello internazionali. Tantissimi aspetti andranno a cambiare riguardo il prestito dei calciatori, in primis: l’obbligo di un accordo scritto che definisca i termini, la durata e le condizioni finanziarie del prestito. La durata minima del prestito e quella massima, pari ad un anno. Il divieto di sub-prestito di un giocatore professionista già ceduto in prestito durante la stagione. Una limitazione del numero di prestiti per stagione tra gli stessi club, col tetto fissato a tre operazioni. Ed un numero totale di prestiti in stagione che non può eccedere il numero di sei operazioni. Quest’ultimo aspetto non sarà immediato, ma vedrà una fase di transizione nei prossimi anni: 8 operazioni nel 2023, 7 nel 2024 e massimo sei negli anni a seguire. Restano libere le modalità di scambio di calciatori Under 21. La FIFA concede tre anni di tempo a ciascuna federazione nazionale per adeguare il proprio regolamento alle nuove linee internazionali.

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