Emergenza Covid, arriva il nuovo protocollo per poter al meglio affrontare questa delicata parentesi calcistica e storica. La diffusione del “nemico comune” non si è arrestata ed è necessario ricorrere a nuovi provvedimenti.
Con le positività in aumento da diverse settimane e le ultime scelte ponderate in ambito sportivo e, più in generale, sociale, sembra di vivere l’ennesimo e triste deja-vu. La consapevolezza di avere un’arma importante come quella del vaccino, lungi dal giustificare crolli dell’attenzione, permette però di guardare con fiducia al futuro.
Al netto delle statistiche, la pressione ospedaliera, così come la sintomatologia legata all’infezione, presenta molte meno criticità rispetto ai primi tempi. Inutile però negare l’ormai netto peggioramento della situazione, che non pochi riflessi sta avendo anche sulla nostra Serie A. Plurime, infatti, le partite rinviate negli scorsi giorni e altrettante le polemiche nate circa la presa di posizione da parte della Lega e del Governo circa la prassi da seguire.
Nei due prossimi turni la capienza degli stadi sarà ridotta alle 5000 unità mentre è arrivato in queste ore il nuovo protocollo, in seguito alla conferenza Stato-Regioni.
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Emergenza Covid, c’è il nuovo protocollo: è UFFICIALE
Varato dalla Lega di Serie A, la finalità resta, ovviamente, quella di contrastare la nuova ondata, trovando altresì il giusto punto di incontro con la necessità di far proseguire nel modo più regolare e sicuro possibile le competizioni sportive professionistiche. Stando alle prescrizioni da poco approvate, la Serie A continuerà a proseguire, secondo le seguenti normative.
Il blocco di eventuali rose con elementi contagiate è previsto solo se il numero di positività superi il 35% del corpus atleti. I positivi dovranno restare in isolamento mentre i contatti ad alto rischio sottoporsi a continui test per i 5 giorni successivi all’esito del tampone con obbligo di mascherina FFP2 in contesti non sportivi.
Restano invece le regole ministeriali per i contatti a basso rischio, in base al ciclo vaccinale. Restano, per ora, misura temporanee e legate alle difficoltà attualmente vissute e sono state partorite alfine di avere regole sicure ma soprattutto universali a livello amministrativo, così da garantire equità di trattamento ed evitare il congelamento delle attività.