Calciomercato Roma, divenuto un vero e proprio pilastro per Mourinho, è scattato in questi giorni l’automatico prolungamento contrattuale.
La squadra vista fin qui ha fatto meno bene rispetto alle preliminari attese. Ingaggiare un mister come Mourinho ha indubbiamente contribuito ad acuire le speranze di una piazza che però, in questi mesi, ha compreso come non siano stati superati plurimi dei limiti che avevano caratterizzato la rosa già in passato.
Uno di questi è sicuramente quello dello discontinuità, che ha impedito a Pellegrini e colleghi di catalizzare importanti filotti di risultati. Proprio quando c’era da fare il passo decisivo, volto a confermare quanto di buono fatto vedere, lo scacchiere è venuto meno. Basti pensare alle inattese sconfitte di Venezia, Bologna o al recente pareggio interno con la Sampdoria.
Non è però corretto ignorare i numerosi aspetti positivi visti in questi mesi. A partire dalla crescita dei singoli, molti dei quali hanno palesato migliorie sul piano mentale quanto tattico-tecnico, assumendo sempre più centralità all’interno del corpus gestito da Mourinho. Uno di questi è sicuramente Roger Ibanez. Il brasiliano, arrivato dall’Atalanta dopo aver giocato pochissimo in quel di Bergamo, ha dimostrato di aver ampiamente superato le problematiche dello scorso anno, molte delle quali legate ai postumi dello svarione in occasione del derby dello scorso gennaio.
In un anno, anche per lui, sono cambiate tante cose e, insieme a Mancini e Smalling, rappresenta una vera e propria colonna delle retrovie giallorosse.
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Calciomercato Roma, scatta il rinnovo automatico per Roger Ibanez
E così come ampiamente anticipato dal giornalista Daniele Trecca lo scorso 21 dicembre, a conferma del discorso fin qui condotto. Il numero tre è stato blindato, grazie all’automatico rinnovo contrattuale che allunga la sua presenza all’ombra del Colosseo. La scadenza è ora fissata, infatti, al 2026 e si segnalano importanti novità anche circa le cifre da lui percepite.
I bonus legati a prestazioni e presenze gli hanno infatti permesso di raggiungere uno stipendio da 1.4 milioni annui, rispetto ai 900mila euro fin qui guadagnati. Resta la clausola rescissoria di 80 milioni di euro.