Roma, riportiamo le significative dichiarazioni di uno degli elementi più importanti dello scacchiere capitolino dell’ultimo biennio.
Quando si pensa alla squadra giallorossa, non è difficile imbattersi in plurimi esempi di giocatori che, arrivati all’ombra del Colosseo con grande entusiasmo, abbiano poi a dir poco deluso le aspettative. La lista è a dir poco lunga e non può ignorare nomi quali Schick, Iturbe o Pastore.
Sono però altrettanti gli esempi di casi in cui, contro ogni pronostico e mettendo a tacere ogni scetticismo, plurimi profili abbiano dimostrato di poter essere utili alla causa giallorossa più di quanto ci si potesse aspettare. Non si può non citare, in questo caso, Rick Karsdorp. L’ex Feyenoord fu prelevato dalla squadra olandese nel 2017.
Il suo impatto con la Serie A non è stato dei più felici e fortunati, come evidenziato dal delicatissimo infortunio al crociato inseritosi in una non breve tassonomia di problematiche che hanno rallentato la sua esplosione in questi ultimi anni. Il calcio, come la vita, concede però sempre una seconda opportunità.
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Dall’anno scorso, il fiammingo ha accumulato sempre più minuti e fiducia, grazie anche alla “rinascita” fisica che parrebbe avergli permesso di archiviare le infelici parentesi del passato. Ad oggi, dopo essere stata una pedina determinante dello scacchiere di Fonseca, è uno dei fedelissimi di Mou.
Proprio a tale proposito, riportiamo le dichiarazioni del numero 2, che si è raccontato a tutto tondo alla rivista ELF Voetbal. “I tifosi qua ti lasciano in pace. Ovviamente quando sono per strada mi fermano per selfie o autografi ma, a differenza di quanto accada in Olanda, hanno l’educazione di attendere se sto mangiando quando sono a cena fuori. Devo ammettere che qui fischiano troppo facilmente e non danno subito il tempo per crescere e migliorare. Mi è capitata la stessa cosa dopo le difficoltà incontrate all’inizio per gli infortuni. Stesso discorso vale per il derby, che qui è più sentito rispetto all’Olanda. Se giochi bene, sei un eroe. Altrimenti vieni criticato”.
Infine, sul rapporto con Mourinho. “Mi ha reso una persona migliore. Prima mi piaceva uscire a divertirmi e bere. Ora questo non accade. Il progetto della Roma mi ha subito convinto”.
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