Il tecnico José Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di CSKA Sofia-Roma di UEFA Conference League.
L’allenatore giallorosso non ha rivelato importanti novità di formazione, ma ha confermato quanto aveva già detto nel pomeriggio. La partita di domani potrà comunque essere determinante per la posizione del girone della terza competizione europea per importanza.
La classifica del Girone C vede il Bodo/Glimt in testa a quota 11 punti, con i norvegesi che domani pomeriggio, allo stesso orario in cui giocheranno i capitolini (ore 18:45 italiane), andranno in Ucraina per sfidare lo Zorya. Sia quest’ultimi che gli avversari della Roma, i bulgari, non avranno più nulla da dire nella competizione, essendo matematicamente usciti con una giornata di anticipo.
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Per quanto riguarda le dichiarazioni dello Special One, ecco cosa ha detto della partita di domani: “Il risultato di domani non influirà sul proseguo della stagione, perché siamo già qualificati. Se avesse deciso il discorso qualificazione allora ovviamente si. Questa è una competizione che vogliamo continuare a giocare e domani il risultato del campo ci dirà se ci qualificheremo come primi o come secondi“. Alla domanda su quale fosse l’ambizione in questa competizione della Roma ha risposto così: “La competizione avrà poi otto squadre che arriveranno dall’Europa League, un torneo comunque superiore. Detto questo non nascondo che vogliamo andare più avanti possibile in Conference”.
“Abbiamo lasciato fuori ovviamente tutti i giocatori che erano infortunati, non abbiamo recuperato nessuno per questa partita – ha aggiunto sull’ipotetica formazione e sui giocatori a disposizione -. Lasceremo anche qualche altro calciatore fuori perché abbiamo tante partite e tanti giocatori che non possiamo rischiare. Giocheremo comunque con una squadra più forte possibile, con una struttura con tre, quattro o cinque giocatori che giocano spesso, ma inseriremo qualche giovane. L’obiettivo non cambia, rispettando il CSKA vogliamo cercare di vincere”.
Alla fine gli viene chiesto anche se il suo atteggiamento è cambiato rispetto al suo primo trionfo in Champions League, col Porto, nel 2004: “Non penso che quel successo mi abbia cambiato. Sono passati tanti anni eppure ho la stessa passione, la stessa ambizione. Non è cambiato niente, magari ora sono più tranquillo, ho più esperienza, anche per i vari momenti diversi che si trovano durante una stagione. Quella stagione lì avevo il sogno di vincere la Champions, questa volta sogno di vincere la Conference League. Sono competizioni diverse, ma noi siamo qui, vedremo se è possibile vincere la competizione che è la prima della storia, vediamo se sarà possibile”.
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