Roma, l’annuncio in diretta radio: “Tornerei ma nessuno mi ha cercato”

Roma, l’ex ha rilasciato un’intervista a Roma Radio: “Tornerei, ha spiegato, ma nessuno al momento mi ha cercato”

L’affondo dell’ex. L’affondo di Walter Sabatini. L’ex dirigente della Roma ha parlato del momento della squadra giallorossa a Roma Radio. E ha spiegato quali, secondo lui, sono le cose che non vanno.  “E’ poco elegante per me parlare della Roma, ma a mio avviso manca il collagene, gioca brandelli di partita alla grande e brandelli no. La società deve avere un rapporto primario. Non so quant’è la forza di Pinto nello spogliatoio né nei confronti di Mourinho. Io sono tifosissimo della Roma, è stata la mia vita”.

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Sabatini ©LaPresse

Spiegati i problemi, Sabatini si difende da chi dice che non è attaccato alla Roma: ” E’ ridicolo mettere in discussione questo mio attaccamento” sottolinea. Per poi sfatare un mito, quello che l’ambiente romano condiziona l’andamento della squadra: “Vincere a Roma complicato? Nei miei anni perché c’era la Juve che faceva 102 punti… L’ambiente è difficile, ma l’ambiente siamo tutti noi. E’ una piazza turbolenta e polemica però, onestamente, non si perdono le partite per queste cose qui. Quello che conta è sempre la taratura della squadra. Ringrazierò per sempre Lotito, gli porterò sempre la mia riconoscenza, mi ha dato una possibilità quando venivo da una squalifica e non posso dimenticarlo”.

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Roma, l’opinione di Sabatini su Zaniolo

Crisi Roma
Zaniolo ©LaPresse

Ha parlato anche di Zaniolo Sabatini, che è al centro delle polemiche per qualche prestazione un poco così. Su Zaniolo ho particolare affetto, sarà il crack della stagione e mi dispiace per i contraccolpi che ha avuto. Ha una forza e una tecnica superlativa. Gli consiglio di evitare l’inutile. E anche di non andare all’estero, Roma è la culla dei campioni”

Infine, la dichiarazione d’amore alla Roma: “Se tornerei alla Roma? Domanda retorica. Ci tornerei, ma nessuno pensa di farmi tornare. E non c’è mai stato un riavvicinamento nei miei confronti, perché ormai il calcio sceglie i dirigenti con gli algoritmi. Ci devo convivere, ma non voglio essere codificato e vittima di un algoritmo”.

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