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Roma, Mou dribbla la domanda sul Tottenham e avvisa: “Lavoro buttato”

Alla vigilia della sfida di Campionato contro il Genoa, valida per la tredicesima giornata di Serie A, José Mourinho incontra i giornalisti in conferenza stampa.

Dopo la sosta per le partite di qualificazione ai mondiali di Qatar 2022, la Roma si appresta a ricominciare il proprio percorso in Campionato. Domani sera alle 20:45 i giallorossi saranno di scena al Ferraris per la delicata trasferta contro il Genoa. Un match importante per rilanciare le ambizioni e rivitalizzare l’ambiente, cui la Roma arriva però non senza problemi.

José Mourinho ©Getty Images

Oltre alle problematiche già note in difesa, con il mancato recupero di Chris Smalling, in casa giallorossa è arrivata oggi la notizia della positività al Covid di Cristante e Villar. Un problema in più per José Mourinho che alla vigilia del match ha parlato in conferenza stampa. Tanti i temi trattati dal tecnico, vediamo insieme le sue dichiarazioni.

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Genoa-Roma, Mourinho in conferenza stampa |

La prima domanda riguarda alcune parole di Antonio Conte, dedicate alla necessità di lavorare con pazienza al Tottenham, in collegamento con le dichiarazioni dei giorni scorsi di Tiago Pinto, che ha ribadito il progetto triennale e sottolineato come serva pazienza per far crescere la Roma. Interpellato sul tema, Mourinho ha respinto la domanda: “Prossima domanda“, la laconica risposta del tecnico portoghese. Una reazione che non riguarda, tuttavia, le parole del general manager giallorosso. Secondo quanto trapela, Mou non ha letto l’intervista a Conte e ha preferito non parlare del Tottenham, sua ex squadra.

La seconda domanda riguarda il rapporto, a volte complicato, con Shevchenko, allenato ai tempi del Chelsea e domani avversario sulla panchina del Genoa: “E’ una domanda un po’ strana. Doveva essere facile per te capire se quello che è stato detto negli anni è vero o se invece abbiamo un buon rapporto. Non hai niente di più interessante da domandare?“, chiede polemicamente Mourinho. “Il primo ricordo che ho è la prima volta che l’ho visto giocare. Io preparavo la lista per il Barcellona per una partita di Champions. Vidi PSV contro Dinamo Kiev e fu la prima volta che lo vidi. Poi lui ha fatto la storia, c’è poco da dire. Quando diventi pallone d’oro, vinci la Champions e tanti titoli, sei tu che fai la tua storia. Una storia fantastica di un giocatore fantastico. Come allenatore è la prima esperienza in un club ma ha fatto molto bene come c.t. dell’Ucraina. Secondo me ha dimostrato chiaramente di avere un’idea, una filosofia, una leadership. Magari una leadership tranquilla, perché questo è il suo profilo. Ma spero che a lui capiti quello che è successo a me: la prima partita ufficiale ho perso e dopo ho vinto molto. Viato che gli voglio bene gli auguro di perdere la prima e di avere poi tanto successo come allenatore“.

Sulla positività di Cristante e Villar e sul possibile cambio di ruolo di Pellegrini: “Il lavoro che abbiamo fatto in settimana, e che voi avete seguito, adesso è da buttare. Non c’è dubbio. Tutto quello che abbiamo provato, sia per dinamica offensiva che difensiva, lo abbiamo perso nel momento in cui abbiamo perso un giocatore importante come Cristante. Con tanti altri problemi che abbiamo, ad esempio i tre terzini sinistri infortunati, dobbiamo trovare soluzioni. C’è anche chi deve fare il sacrificio di giocare in una posizione che non è la sua, si deve adottare. Dobbiamo trovare il puzzle che ci permette di fare una buona partita e fare tre punti. Se sarà Pellegrini a cambiare posizione? Dovete essere bravi a capire cosa succederà. Solo io so come giocheremo: non lo sanno i miei assistenti, né i giocatori, né i procuratori. E’ una buona opportunità per voi per dimostrare che siete bravi, perché le vostre fonti ora sono secche, non hanno acqua. Tutto è successo velocemente, oggi non ci siamo neanche allenati. Penso sarà divertente per voi indovinare la formazione di domani“.

José Mourinho ©LaPresse

Sulla difesa a tre e il ruolo di Zaniolo: “Cristante, Zaniolo…non capisco che collegamento ci sia. Non vedo Zaniolo a giocare come 6. Cristante a volte ha giocato da difensore centrale, non mi sembra che possa farlo Zaniolo. Io non dico se domani giocheremo con la difesa a 3 o con la difesa a 4. Le vostre fonti vi hanno riferito che in settimana due giorni su tre abbiamo provato la difesa a 3, questo è vero. Ma non ti dico come giocheremo. Nicolò è un giocatore che è influenzato dall’assenza di Bryan, ma tutti sanno quali sono le sue caratteristiche e dove può giocare“.

Quella di domani è una partita piena di incognite, sia sulla Roma che sul Genoa, quasi una partita da giocare al buio? “Non dico al buio, ma con difficoltà. Vale anche per loro, che non sanno come giocheremo. Ma la difficoltà maggiore per noi due, me e Shevchenko, è che ci sono giocatori importanti che non saranno a disposizione. Affrontare una squadra che ha appena cambiato allenatore porta più incognite, certo. Ma come diceva Shevchenko in conferenza stampa dovrà un po’ adattarsi ai giocatori che ha a disposizione. Noi fatichiamo a seguire una linea, a orientarci. Siamo in difficoltà, tutti i terzini sono infortunati, abbiamo difensori centrali assenze e ci manca anche Cristante, che può giocare in quel ruolo. Difficile. Ma alla fine sarà Genoa-Roma: noi abbiamo bisogno di punti e anche loro. E come sempre quando giochiamo noi sarà una partita divertente, con emozione, con voglia di vincere. Le nostre partite sono state tutte divertenti, a parte quella di Bodo che è stata divertente solo per loro“.

Nel Genoa c’è grande entusiasmo per l’arrivo di Shevchenko. La partita di domani va giocata con aggressività o con pazienza? “Sicuramente sarà un ambiente difficile, anche per il cambio di proprietà. Però lo stadio è bellissimo, l’ambiente è complicato ma avremo sempre tanti tifosi nostri, come sempre in trasferta. Anche questa è una motivazione per noi. A volte le difficoltà aiutano a essere più concentrati e più uniti. Non voglio dire aggressività dal primo minuto, ma voglia di vincere dal primo minuto. Come dico sempre: possiamo non vincere, è già successo in questa stagione. Ma entrare in campo con un’idea diversa dal vincere no, neanche in questo momento cambiamo idea“.

Lorenzo Palmisciano

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