Genoa-Roma, tra difficoltà ed emergenza | Mou riparte dalle certezze

Genoa-Roma, la trasferta ligure deve rappresentare una chiave di (ri)lancio dopo le grandi difficoltà vissute nel recente passato.

Le insidie della gara sono plurime, a partire dall’entusiasmo, non sottovalutabile, che sembra essersi abbattuto tra le fila rossoblù nelle scorse settimane grazie al cambio in panchina. Il Genoa necessita di una ripartenza dopo l’infausto trend catalizzato da Ballardini e si troverà di fronte una squadra anelante tanto quanto lei una rinascita.

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Tammy Abraham ©LaPresse

Dopo lo scacco, non senza polemiche, in quel di Torino un mese fa, la prestazione con il Napoli sembrava aver ridato un entusiasmo acuitosi dopo la trasferta sarda ma spentosi poi definitivamente con le tre ultime gare, contro Milan, Bodo e Venezia. La pausa, si augurano i tifosi, potrebbe aver portato consiglio a un mister intorno al quale, nonostante tutto, la piazza ha dimostrato di voler fare quadrato.

Troppo importante la sua storia, così come le sue conoscenze per credere che il bene della squadra e la sua risalita possano prescindere dal suo valore. A tal proposito, al netto delle difficoltà dei singoli che potrebbero portare il portoghese addirittura a fare fuori uno tra Mkhitaryan e Zaniolo, l’ex Tottenham sembra aver delineato chiaramente un piano per provare a raggirare i non pochi ostacoli che Schevchenko proverà a mettergli davanti.

Non sempre i cambiamenti portano i frutti sperati ma, in una piazza dove si era spesso imputato alle gestioni precedenti una certa tendenza conservatrice, non può che essere accolta con entusiasmo la scelta ponderata da Mou nelle ultime settimane. Quella cioè di costruire una squadra camaleontica, che abbia l’intelligenza e la capacità di cambiare a partita in corso ma non solo.

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Genoa-Roma, Mourinho sa da dove ripartire

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José Mourinho ©LaPresse

Fondamentale, dunque, il saper lavorare su più moduli, puntando sulla preparazione, fuori discussione, di chi siede in panchina e sperando di plasmare l’eclettismo che, chi più chi meno, contraddistingue plurimi giocatori giallorossi. Il piano dell’allenatore, ad oggi, sembra chiaro. Vuole che la sua squadra sia in grado di potersi adattare alle varie situazioni di gioco, senza però smarrire un’identità principale.

E questa, per ora, sembra concretizzarsi nel 4-2-3-1 proposto sin dal ritiro estivo e da sempre una certezza per l’ex Tottenham. Un modulo cui il tecnico ma anche la stessa piazza sono abituati da tempo. Il modus operandi deve essere impostato su un ripiegamento nel 4-4-2 in fase difensiva, caratterizzato poi da inserimenti, lanci in verticale e, soprattutto, tanta intensità. Proprio questa può rappresentare il filo rosso dei capitolini, indipendentemente da uno schieramento tattico che, come già mostrato recentemente, può passare anche al 3-4-1-2. La difesa a tre è una più che valida alternativa, soprattutto in momenti di carenza come questo vissuto dai capitolini.

Ad oggi, però, non è ancora chiaro quale possa essere il piano anti-Genoa. Molto probabilmente si deciderà in queste ore, dopo aver valutato le condizioni dei rientranti dalle Nazionali, come riportato anche da “Il Corriere dello Sport”.

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