Roma, spunta un interessante retroscena relativo alla gara di ieri, domenica 7 novembre, contro il Venezia.
Il tour de force dei capitolini, iniziato a metà ottobre all’Allianz Stadium, si è concluso in quel di Venezia con uno scacco doloroso quanto inatteso contro la squadra lagunare. Pellegrini e colleghi si sono distinti per una partita “camaleontica”, durante la quale non solo hanno cambiato schieramento ad interim, come già accaduto a Cagliari, ma distinguendosi anche per una prestazione che ha impedito loro di gestire al meglio i diversi momenti.
Ai giallorossi va il merito di aver saputo ribaltare l’infelice risultato maturato dopo i primi 180 secondi, chiudendo la prima frazione di gara in vantaggio per 2 a 1 grazie alle reti di Shomurodov e Abraham. Nei secondi 45′, però, la squadra ha subito due reti che hanno di fatto causato la quinta sconfitta stagionale della compagine guidata dallo Special One.
Inutile marcare la perplessità e i timori che già in queste settimane si erano abbattuti sulla Capitale e che nelle ultime 24 ore sono stati acuiti dall’infausto esito di ieri. Giusto, invece, raccontarvi di una situazione sfuggita ai più durante la concitazione della gara ma che è stata in mattinata felicemente descritta da “Il Corriere dello Sport“.
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Come su riportato, la Roma ha optato per uno schieramento difensivo a tre, cambiato poi in corso d’opera quando Mourinho ha cercato di evitare con i cambi la beffa della rimonta che è invece alla fine prontamente arrivata. Le immagini della partita di ieri sono numerose, molte delle quali emblematiche.
Basti pensare alla furia di Mourinho a fine gara o, ancora, al suo algido comportamento in panchina durante lo svolgimento della partita. C’è però un frame, per usare un termine cinematografico, che al meglio riassume un concetto che il portoghese aveva ribadito nelle settimane precedenti al rinnovo di Lorenzo Pellegrini quando marcò il suo anelito a volere tre giocatori come lui in rosa. Il numero 7 è ieri infatti rimasto in campo fino al triplice fischio, nonostante una problematica fisica che gli aveva causato il forfait nella gara di giovedì contro il Bodo.
A poco più di un quarto d’ora dalla fine, il team manager giallorosso e il quarto uomo sono stati fulminati dallo sguardo di José, già nervoso per un pareggio che due minuti dopo si sarebbe addirittura trasformato in svantaggio. Questo perché, a differenza di quanto da lui indicato, era stato inserito il numero del giocatore di Cinecittà sulla lavagnetta delle sostituzioni, al momento dell’entrata in campo di Nicolò Zaniolo.
Il 22 avrebbe dovuto invece prendere il posto di Stephan El Shaarawy, uscito dal campo dopo la celere correzione a quella che sarebbe stata l’ennesima gaffe di una partita da film horror per la squadra ospite.
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