Roma, arrivano importanti novità relative alle condizioni di Leonardo Spinazzola. Questo il commento del chirurgo Lempainen.
Sono ormai passati quattro mesi da quel 2 luglio 2021, data in cui fu evidenziata la lesione al tendine di Achille di quello che era stato, fino a quel momento, il trascinatore assoluto della Nazionale italiana. Nella mente di tutti i tifosi azzurri e, soprattutto, giallorossi è impressa l’immagine dell’ex Atalanta costretto a fermarsi e ad accasciarsi dopo aver provato quello che sarebbe stato l’ennesimo scatto sulla corsia mancina.
Da allora, tante cose sono cambiate nella Capitale, dove Mourinho ha dovuto rinunciare, e dovrà farlo per ancora un po’ di tempo, a quello che considerava l’arma in più della sua nuova squadra. Il tutto senza dimenticare dell’impatto avuto sul mercato capitolino da quest’infelice parentesi, che ha di fatto portato Tiago Pinto a ricercare una valida alternativa al laterale sinistro, individuata poi in Mattias Vina.
Senza però pensare ai rammarichi di quello che sarebbe potuto essere e che non è stato, né tantomeno immaginare quello che sarebbe potuto essere l’impatto di Spinazzola in questi mesi o il mercato dei capitolini senza il suo infortunio, è giusto riportare le ultime novità sulla data del rientro di “Spina“.
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Roma, slitta la data del rientro di Spinazzola
Importanti indicazioni sono quest’oggi arrivate dal dottor Lasse Lampainen, chirurgo finlandese occupatosi della ricostruzione del tendine di Achille del giocatore. Quest’ultimo è stato da lui encomiato per la grande forza di volontà e dedizione, come evidenziato dalle seguenti parole.
“Mai nella mia carriera avevo incontrato un atleta così determinato. Adesso bisognerà entrare nella fase della riatletizzazione”. Proprio la determinazione di Spinazzola aveva spinto lui e la piazza tutta a credere in un suo recupero già per il mese di novembre. Quello che sembrava uno scenario idilliaco è però destinato ad essere rinviato. Giusto, infatti, procedere con calma e tutela, garantendo, per il bene di tutti, un reintegro progressivo quanto cauto.
“Bisogna andare per gradi, non sarebbe saggio né realistico il contrario. Non possiamo correre rischi perché qui parliamo di un calciatore top, militante in una grande squadra e solito raggiungere velocità in corsa di oltre 30 km/h. Il protocollo per un infortunio così grave è di circa sei mesi ma non possiamo ancora fissare una data precisa. A gennaio ci rivedremo e, se tutto continuerà a procedere bene, si potrà passare alla fase agonistica. Che significa allenarsi con la squadra e poi piano piano entrare in partita, giocando 15 minuti prima, 30 poi e così via”.
Insomma, memori anche delle infelici esperienze più o meno recenti (leggasi Zaniolo in primis), la società, così come lo stesso atleta, sembra intenzionata a seguire un iter intelligente e non forzato, con la finalità di recuperare uno dei giocatori più importanti della rosa con qualche mese di ritardo ma, al contempo, riducendo i rischi di una “ricaduta” beffarda.