Roma-Milan non è ancora finita: l’azione della Procura Federale dopo i cori discriminatori all’indirizzo di Ibra.
Ci si attendeva spettacolo tra Roma-Milan, e le attese non sono state affatto deluse: a spuntarla sono stati i rossoneri, al termine di una gara molto tirata, che Pellegrini e compagni hanno provato in tutti i modi a raddrizzare.
A fare la differenza, però, oltre alla tenuta difensiva della compagine di Pioli, trascinato da uno stratosferico Kjaer, il cui contatto con il capitano della Roma ha però alimentato accese polemiche, è stata la prestazione di Zlatan Ibrahimovic, vero e proprio factotum, che si è trascinato letteralmente la squadra sulle spalle; lo svedese ha primo aperto le marcature con una conclusione a fil di cotone che ha beffato Rui Patricio, salvo poi subire il fallo da Ibanez che ha portato al rigore trasformato da Kessié. L’attaccante, però, ha fatto parlare di sé non solo in termini di assist e goal: nel momento in cui ha firmato il momentaneo 1-0, la sua esultanza polemica all’indirizzo della curva della Roma, non solo gli è costata l’ammonizione, ma ha suscitato anche l’indignazione dei tifosi giallorossi, che lo hanno apostrofato a chiare lettere etichettandolo come uno “zingaro“.
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Roma-Milan, la posizione della Procura Federale per i cori contro Ibra
Coro chiaramente discriminatorio, motivo per il quale, secondo quanto riferito da gazzetta.it, gli ispettori della Procura Federale sono passati all’azione, prima registrando quanto accaduto, salvo poi decidere di segnalare tutto al Giudice Sportivo della Serie A. Ad aggravare ancor di più la situazione, ci ha pensato la reiterazione del coro, scandito nuovamente al 55′, che ha fatto sì che lo speaker dell’Olimpico sollecitasse i tifosi coinvolti a farla finita con questo tipo di comportamento: staremo a vedere quello che succederà.