Terremoto plusvalenze, interviene la Covisoc | Cosa sta succedendo

Intrigo plusvalenze, la posizione della Covisoc è chiara: ore convulse. I dettagli sulle ultime indiscrezioni.

Il mondo del pallone, che ha già vissuto scosse “telluriche” non indifferenti, rischia di vivere un’altra pagina tutt’altro che edificante. Le note vicissitudini sanitarie, con la conseguente contrazione del volume di affari, ha contribuito a dissanguare i bilanci di molti club in giro per l’Europa: questo spiega, ad esempio, una sessione di calciomercato, come quella scorsa, monopolizzata più da prestiti che da acquisti a titolo definitivo.

Pallone Serie A
Pallone Serie A ©Getty Images

Ma i conti cominciavano a non quadrare già prima dello scoppio dell’epidemia, e quanto sta mettendo in luce la Covisoc è uno dei temi che sta monopolizzando l’attenzione mediatica in queste fredde ore autunnali. Come afferma “La Repubblica”, sessantadue trasferimenti di mercato, verificatisi tra il 2019 e il 2021, sono entrato a far parte di un dossier, presentato alla Procura federale. Il motivo? Presto detto. L’accusa concernerebbe scambi fatti a prezzi alti, faraonici, con aderenti al reale valore di mercato dei calciatori in questione, per mettere a bilancio quelle che tradizionalmente vengono indicate come “plusvalenze fittizie”. Motivo per il quale, al procuratore della Figc Giuseppe Chinè e al presidente Gravina è stato recapitato un fascicolo contente le relazioni delle plusvalenze degli ultimi anni.

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Plusvalenze e scambi fittizi: la posizione della Covisoc

Superlega
Gabriele Gravina © Getty Images

Anche “Il Tempo” rincara la dose, affermando che le pec sono state inviate dalla Covisoc tra il 19 e il 21 ottobre, con l’obiettivo di segnalare a Gravina “l’opportunità di analizzare il pericoloso fenomeno di sistema, in un vero e proprio trend in cui la carenza di liquidità ha indotto i club ad indirizzarsi verso schemi negoziali permutativi“, con la consapevolezza che “il trading reciproco di calciatori costituisce un quid che dipende spesso dal modello di business di ciascun club“, e che “stabilire il reale valore di un calciatore è un esercizio notoriamente difficile e non assistito da un adeguato livello di elaborazione scientifica.

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