Le parole di un grande ex giallorosso rivelano un retroscena di mercato che avrebbe potuto cambiare completamente lo scenario attuale.
Dopo la bruciante sconfitta contro il Bodo Glimt la Roma deve rimettersi in piedi in fretta. Il Campionato non aspetta e domenica alle 18 all’Olimpico sarà di scena il Napoli, capolista e a punteggio pieno. Una partita ricca di spunti anche per la presenza di Luciano Spalletti.
I giallorossi devono riprendere il più velocemente possibile la strada intrapresa nell’avvio di stagione. Una strada che prevede un percorso di crescita graduale e che non deve interrompersi dopo la clamorosa disfatta di ieri. Un percorso cominciato in estate con l’arrivo su tutti di José Mourinho e Tammy Abraham, chiamato a raccogliere l’eredità di Edin Dzeko. Proprio l’attaccante bosniaco, oggi all’Inter, ha parlato a La Gazzetta dello Sport, tornando anche sui suoi anni a Roma.
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Roma, Dzeko ci ripensa | “Tante persone mi hanno deluso”
Il centravanti ha ricordato come in passato fu davvero molto vicino al trasferimento alla Juventus. Il trasferimento all’epoca saltò perché la Roma non riuscì a trovare un sostituto all’altezza. Degli anni a Roma, però, Dzeko conserva un bel ricordo. Nonostante le difficoltà incontrate nell’ultima stagione con Fonseca e il caso legato alla fascia di Capitano.
“Tante cose non mi sono piaciute“, dice ora Edin riferendosi a quella vicenda. “Molte persone mi hanno deluso. Ma preferisco pensare ai sei bellissimi anni passati lì“. Il rimpianto rimane quello di non aver alzato un trofeo in maglia giallorossa: “Avrei voluto vincere qualcosa, soprattutto il secondo anno avevamo una squadra molto forte, ma poi è difficile riuscirci se ogni volta vendi i giocatori più importanti“, afferma. Poi, una battuta su Mourinho, con cui ha lavorato all’inizio della stagione: “Mi ha allenato per un mese. Dico la verità: mi sono divertito. Mourinho è Mourinho, sempre“, spiega Dzeko sottolineando come il tecnico portoghese sia esattamente identico tanto in privato quanto in pubblico. “Sono stati allenamenti belli, la squadra si divertiva“, conclude.